Dal 22 novembre una grande mostra per ricordare questo protagonista internazionale del settore. Saranno, esposti nell’Accademia di Belle Arti di Catania oltre cento artefatti progettati dal 1940 al 1990 e provenienti dagli archivi di Novazzano e Tokyo e da collezioni private italiane e straniere
In occasione del centenario della nascita del grafico svizzero Max Huber,
scomparso a Mendrisio nel novembre del 1992 all’età di 73 anni la scuola di Design
della comunicazione visiva dell’Accademia di Belle Arti di Catania
ha organizzato, in collaborazione con l’Archivio Max Huber di Novazzano,
in Svizzera, una mostra sulla progettazione di questo protagonista della
grafica internazionale dal 1940 al 1990.
Il 22 novembre, nel Palazzo Vanasco, saranno esposti oltre cento
artefatti provenienti dagli archivi di Novazzano (nell’abitazione-atelier della
moglie, l’artista Aoi Huber Kono) e Tokyo e da collezioni private italiane e
straniere.
Per spiegare l’importanza di Huber al grande pubblico, basterà
presentarlo come l’uomo che disegnò il boom economico italiano,
realizzando marchi e logotipi come laRinascente, Coin, Supermarket,
DeAgostini solo per citarne alcuni.
Gli studenti del secondo anno del Biennio in Design della comunicazione visiva dell’ Accademia, coordinati dal professor Gianni Latino, hanno
reso omaggio a Max Huber realizzando il poster della mostra, ispirato a una progettazione
artigianale teorizzata e nemica delle mode, com’era quella del designer
svizzero.
All’interno della mostra anche uno spazio in cui gli studenti
presenteranno al pubblico il video Il Timone — animation cover book, realizzato
con le copertine disegnate da Huber per l’omonima collana editoriale
pubblicata dall’Istituto Geografico De Agostini di Novara dal 1961 al
1968. Sarà inoltre esposta l’intera collana, composta da trentasei volumi.
La mostra sarà dunque inaugurata nel Palazzo Vanasco di Catania venerdì
22 novembre alle 18, da Vincenzo Tromba, direttore dell’Accademia e
da Aoi Huber Kono. Saranno presenti
Lora Lamm, progettista grafico e illustratrice, Anna Steiner e Franco Origoni, architetti dello studio milanese Origoni Steiner.
Presente com’è ovvio anche Gianni Latino, che anche ha curato il catalogo ragionato edito dalle Tyche edizioni con la collaborazione di Stefano Galli, dell’Archivio Huber, Giorgia
Di Carlo e Ludovica Privitera. Nel catalogo, saggi e testimonianze dirette su Max Huber – della moglie Aoi Huber Kono e di Giovanni Anceschi, Antonio
Boggeri, Lora Lamm, Gianni Latino, Chiara Mari, Bruno Monguzzi, Franco Origoni,
Anna Steiner, Heinz Waibl -narrano la vita dell’uomo e del grafico.