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Guerra Russia – Ucraina, da Sigonella al Muos, tutti i rischi per la Sicilia

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Guerra Russia – Ucraina, da Sigonella al Muos, tutti i rischi per la Sicilia

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giovedì 24 Febbraio 2022

Dalla base di Sigonella al Muos di Niscemi, dall'aeroporto Birgi al rischio di una crisi energetica o, peggio, di un conflitto di scala mondiale.

Poco prima dell’alba la Russia ha invaso l’Ucraina. Una mossa già annunciata dagli USA nei giorni scorsi, che prevedevano un attacco imminente. L’Europa starà soltanto a guardare? Mentre si preparano le sanzioni da applicare, crescono i timori in Sicilia per tutte le tecnologie militari strategiche presenti sul territorio e per l’impennata dei prezzi su benzina, gas, grano e non solo.

La guerra in Ucraina, la reazione dell’Occidente e le minacce di Putin

Prima l’escalation inarrestabile durata diversi giorni al confine tra Russia e Ucraina, poi i conflitti armati dei filorussi nel Donbass e la loro migrazione in Russia. Come atteso, i separatisti alla ricerca di un ‘casus belli’ – che hanno diffuso filmati contraffatti su Telegram – sono stati utilizzati dalla Russia per giustificare l’attacco, definito in primis “un’operazione militare per proteggere il Donbass”.

Ma quando erano circa le ore 6 del mattino in Russia, sono state avvertite esplosioni nelle città ucraine a Odessa, Kharvik, Mariupol, Leopoli e nella capitale Kiev, dove i russi avrebbero tentato di prendere il controllo dell’aeroporto. I russi sono entrati anche dalla Bielorussia e dalla Crimea.

L’intero Occidente condanna l’azione militare del presidente russo Putin. A schierarsi contro la guerra anche la Cina. Ma Putin minaccia il resto del mondo, intimando di non intervenire. Le immagini che arrivano da Kiev mostrano tutto il dramma che stanno vivendo gli ucraini, già isolati da diverse ore dagli attacchi informatici russi.

Perché la guerra preoccupa la Sicilia

“La Russia ha attaccato l’Ucraina, è un atto brutale di guerra. Quello che aveva detto da mesi è successo. E’ un momento grave per noi, la guerra è in Europa”. Lo dice il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg in una dichiarazione alla stampa. Ed è un momento di grande preoccupazione pure per i siciliani.

Nonostante l’Ucraina non sia poi così vicina al confine italiano, è vicina sicuramente alla Sicilia per aspetti diversi. Intanto perché a Sigonella c’è la base americana, dalla quale sono già partiti i primi droni e aerei militari e che rappresenta una base operativa collocata in posizione strategica. Lì si trovano i “Global Hawks”, droni capaci di stare in volo anche oltre 24 ore, strumenti fondamentali per sorvegliare i movimenti delle truppe militari russe.

E poi, a Niscemi, c’è il Muos. L’enorme stazione radar militare degli USA indispensabile per le comunicazioni e per le operazioni militari della guerra tecnologica moderna.
Senza considerare Birgi, l’aeroporto militare di Marsala, già protagonista durante la guerra del Golfo, che accorcia la distanza con l’Ucraina in appena 3 ore di volo.

I rischi per gas, benzina e materie prime

A preoccupare, per ragioni diverse, i siciliani e il resto dei cittadini italiani è pure la questione gas. Il suo prezzo è già schizzato alle stelle per i rischi d’interruzione degli arrivi dai giacimenti dell’est Europa; è facile immaginare cosa potrebbe accadere se questi rischi si concretizzassero.

Alle stelle pure il prezzo del petrolio, di cui la Russia è uno dei principali esportatori al mondo. La cavalcata dei prezzi sui carburanti era cominciata già prima del conflitto, ma in Italia oggi, per rifornire di benzina la propria auto, possono essere necessari anche 2 euro al litro.

Come se tutto ciò non bastasse, salgono sensibilmente i prezzi sui mercati mondiali delle materie prime alimentari. Soprattutto quelli del grano, di cui l’Ucraina è uno dei più grandi Paesi esportatori. Per questo si temono conseguenze disastrose su prodotti di prima necessità, come il pane e la pasta. Crescono per lo stesso motivo il prezzo di mais e olio di palma.

Il rischio maggiore per l’Italia è dunque che Mosca possa ancora influenzare negativamente le quotazioni in qualunque momento, trasformando così la guerra militare in guerra economica e in crisi energetica con prezzi sempre più alti per i consumatori.

L’annuncio della guerra di Putin e gli appelli inascoltati

Il conflitto è davvero esploso a seguito della conferma, arrivata ieri, della volontà dell’Ucraina di entrare nella NATO? Il video con cui Vladimir Putin ha annunciato la dichiarazione di guerra contro l’Ucraina nella notte sarebbe stato registrato tre giorni prima, il 21 febbraio. Lo rivela la Novaya Gazeta, dopo aver esaminato i metadati del video caricato sul sito del Cremlino, che sarebbe stato creato alle 19 di tre giorni fa.

Un attacco premeditato che è rimasto sordo agli appelli di diplomazia e pace lanciati da tutto il mondo e dallo stesso presidente dell’Ucraina che, fino a ieri, aveva chiesto un colloquio con Putin senza ottenere alcuna risposta. Mentre i mezzi militari russi si muovevano già in file infinite verso l’Ucraina, senza nemmeno esporre all’esterno la loro bandiera.

La risposta dell’Ucraina

La Russia rappresenta il male”. Così il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky parlando di una “battaglia davvero dura” condotta dalle forze armate ucraine “respingendo gli attacchi russi a est, nord e sud”. “Il nemico sta subendo perdite e ne avrà ancora di più grandi perché hanno invaso la nostra terra”, ha quindi sottolineato. “Da oggi i nostri paesi si trovano su lati diversi nella storia mondiale- ha continuato parlando in russo – decidete da che parte stare, ascoltate la vostra coscienza”.

Non cederemo la nostra libertà, qualsiasi cosa pensi Mosca”, ha quindi sottolineato. E dopo aver rivolto un appello alla popolazione a ”donare sangue” perché ”ci sono militari feriti negli ospedali” che ne hanno bisogno”, ha confermato di aver ”troncato i rapporti diplomatici con la Russia”. Perché ”questa mattina passerà alla storia, ma è una storia diversa per l’Ucraina e la Russia”, ha detto.

I disperati tentativi di fuga dei civili

La Russia ha iniziato l’invasione dell’Ucraina. E si segnalano già centinaia di vittime. Tra queste, oltre 40 militari e una decina di civili ucraini uccisi dall’inizio dell’offensiva russa, scattata nella notte. A renderlo noto Alexei Arestovich, consigliere della presidenza ucraina, citato dai media locali.

La paura della guerra provoca una fuga di massa da Kiev. I video pubblicati sui social mostrano colonne interminabili di auto in uscita dalla capitale dell’Ucraina e dirette ad Ovest.

Le sanzioni Ue in arrivo

“Nel corso della giornata di oggi presenteremo un massiccio pacchetto di sanzioni” contro la Russia “ai leader dell’Ue per l’approvazione”. Lo dice la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, a Bruxelles, in seguito all'”aggressione militare senza precedenti della Russia contro l’Ucraina“. “Mosca deve ritirare le sue forze armate e rispettare pienamente l’integrità territoriale dell’Ucraina. I leader della Ue discuteranno e adotteranno rapidamente ulteriori misure restrittive nei confronti della Russia. La Ue è con l’Ucraina”.

Prenderemo di mira – aggiunge – settori strategici dell’economia russa, bloccando l’accesso a mercati e tecnologie che sono fondamentali per la Russia“.

“Indeboliremo – continua – la base dell’economia russa e la sua capacità di modernizzarsi. Congeleremo gli asset russi nell’Ue e fermeremo l’accesso delle banche russe ai mercati finanziari europei. In questo siamo strettamente allineati con Usa, Regno Unito e Canada, ma anche con il Giappone e l’Australia. Queste sanzioni – conclude – sono concepite per avere un pesante impatto sugli interessi del Cremlino e sulla sua capacità di fare la guerra”.

“Stamani le truppe russe hanno invaso l’Ucraina, un Paese libero e sovrano. Ancora una volta, nel centro dell’Europa, donne, bambini uomini innocenti muoiono, o temono per la loro vita. Condanniamo questo attacco barbaro e le argomentazioni ciniche utilizzate per giustificarlo”, sottolinea von der Leyen, secondo la quale “Vladimir Putin riporta la guerra in Europa. In queste ore oscure l’Ue e il suo popolo stanno con l’Ucraina e con il popolo ucraino”.

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Un commento

  1. salvatore ha detto:

    mandiamo via glia amerkani da sigonella e niscemi come dice il FANTASTICO CROZZA NOI NON SIAMO OSTLILI NOI PORTIMO A TAVOLA LA CARBONARA E CI APETTIMO LA MANCIA

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