Il Coronavirus non ferma la cultura e i libri vanno sui social network - QdS

Il Coronavirus non ferma la cultura e i libri vanno sui social network

redazione

Il Coronavirus non ferma la cultura e i libri vanno sui social network

mercoledì 25 Marzo 2020

La cultura non si ferma. Con questo slogan continuano a nascere collaborazioni tra varie realtà imprenditoriali e la Carthago Edizioni ha dato vita a un sodalizio con l’associazione culturale Focus.

Ogni lunedì, sulla pagina Facebook dell’associazione, la presidente Stefania Germenia, nonché autrice della Carthago, presenterà un testo della Casa editrice per creare un circolo virtuoso e far conoscere al popolo internauta la variegata rosa di scelta dei libri con brand Carthago.

Il primo appuntamento, questa settimana, è stato con il libro “Tempo Sospeso”, proprio di Stefania Germenia. Nei prossimi appuntamenti ci saranno: Giovanna Alecci, “Il Mare degli Ultimi”; Annarita Schiavone, “Demoni d’Amore”; Teresa Tufo, “Micol”; Giusi Liuzzo, “Dal Verde al Viola”; Giuseppe Crisafulli, “La Setta”; Nuccio Puglisi, “Centoottovolte più grande del sole”; Gabriella Vergari, “Capriccio Siciliano”; Dora Marchese, “L’Epica della Passione”.

“Vi aspettiamo – hanno sottolineato i promotori dell’iniziativa – anche se solo virtualmente. Non dimentichiamo che la buona letteratura aiuta a superare la paura in questo periodo di emergenza Coronavirus”.

Il primo appuntamento, come accennato, è stato dedicato a “Tempo sospeso” di Stefania Germenia. Tre racconti e una raccolta di poesie in coda all’ultimo racconto, tre storie concluse e quindi leggibili indipendentemente l’una dall’altra, incorniciate da un luogo fisico, la casa dei nonni, che è anche e soprattutto il luogo dell’anima. Un luogo nel quale Rosa, la protagonista unica dei racconti, è visibile, prima a sprazzi, poi in maniera sempre più nitida”.

Il secondo appuntamento è con Giovanna Alecci e il suo “Il Mare degli Ultimi”. “La malinconia – si legge nella sinossi del libro – è lo stato d’animo del poeta che ricorda il Paradiso. I suoni dell’anima, alle volte, si fanno volti, persone, barconi, cicale, pozzi che intonano la sete. Sono echi che risuonano dal fondo dei ricordi e si fanno così chiari da palesarsi nelle più belle delle voci; tra queste i versi dell’amore, quelli universali, che rincorrono la speranza di un affetto perduto e ancora sperato. Oppure per i tanti migranti che solcano le acque sperando in una salvezza! Sembra quasi che in queste poesie le lettere, i versi, le strofe, siano loro stessi a scegliere come stare l’una accanto all’altra dando vita al diapason delle emozioni”.

Spazio poi a “Demoni d’Amore”, di Annarita Schiavone. “I demoni d’amore – è evidenziato nella sinossi del volume – sono ovunque, accompagnano le nostre giornate, vivono attraverso le sensazioni di un rumore, un sapore o un odore. Trasformano la vita in poesia e ogni parola diventa canto dall’alba al tramonto. Non ci sono limiti per i demoni d’amore, perché ci appartengono e noi spesso li trascuriamo. È proprio in quel momento di lenta trascuratezza che si insinuano in noi, talvolta silenziosi e sornioni, talvolta prepotenti e carnali, come corpi vivi e guizzanti. Si animano e prendono forma nella sfera lunare notturna o negli occhi di una donna, nel ricordo del padre o nel vagito di un figlio. Tutto gira intorno ad essi e la nostra immaginazione non può fingere che non esistano”.

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