Il Palacongressi di Taormina resta al Comune - QdS

Il Palacongressi di Taormina resta al Comune

Massimo Mobilia

Il Palacongressi di Taormina resta al Comune

mercoledì 08 Maggio 2024

Il Tar di Catania ha dato ragione all’Amministrazione comunale di Taormina, rigettando il ricorso presentato dalla società Aditus

TAORMINA (ME) – Il Comune di Taormina continuerà ad essere l’unico gestore del Palazzo dei Congressi, in attesa di un nuovo bando per affidarne la gestione.

A mettere la parola fine su una vicenda che aveva interessato due amministrazioni comunali – quella uscente e l’attuale – e impegnato un anno di tempo, è stato il Tar di Catania che ha rigettato per intero e nel merito (sentenza n. 1583/2024 Sez. Quinta) il ricorso che aveva presentato la società Aditus, rispetto all’annullamento degli atti di gara, aggiudicazione compresa, che Palazzo dei giurati aveva deciso rispetto alla concessione del polifunzionale di piazza Vittorio Emanuele.

Il Tribunale amministrativo ha confermato nel merito quanto già aveva detto in fase istruttoria, dando così ragione all’amministrazione del sindaco Cateno De Luca, che si era già premurata di annullare gli atti a giugno, ritenendo che l’affidamento fosse da considerarsi nullo.

Nullità dovuta ad una duplice ragione: da un lato perché era stato deciso dalla precedente amministrazione nel pieno della campagna elettorale per le elezioni comunali; dall’altro lato invece – ed è anche la ragione sulla base della quale il Comune ha fondato la propria istanza davanti al Cga, dopo che inizialmente il Tar aveva accolto il ricorso di Aditus – si è ritenuto che la base d’asta per affittare il Palacongressi, fissata ad appena 44 mila euro l’anno, era da considerarsi eccessivamente bassa e fuori mercato, anche rispetto alla previsione d’incasso relativa al potenziale ritorno economico dell’investimento.

Confermato che il valore di locazione annuale

I giudici hanno infatti confermato che il valore di locazione annuale stimato dalla precedente amministrazione fosse abbondantemente sottostimato, a fronte del valore economico reale, come da perizia redatta da un professionista incaricato dal Comune, pari ad almeno 430 mila euro annui.

Accertata, inoltre, la violazione dell’art. 167 del D.lgs n. 50/2016, in quanto il valore economico della concessoria non conteneva “la stima prospettica del fatturato conseguibile dal concessionario, ossia la remunerazione reale dell’investimento”. In sostanza, il valore economico complessivo indicato negli atti, pari a 2,280 milioni di euro, “non rispecchia – dicono – gli effettivi introiti conseguibili dal concessionario”.

I ricavi stimati per l’attività del Palacongressi

Valore confermato dalla stessa Aditus, che aveva stimato ricavi conseguibili per tutto il periodo della concessione, pari 19,260 milioni di euro, iva esclusa. Respinta anche la richiesta di risarcimento danni avanzata dalla società nei confronti del Comune.

“La sentenza del Tar rappresenta un primo importante riconoscimento del nostro operato”, ha commentato De Luca. “Il caso Palacongressi – ha aggiunto – rappresenta la punta dell’iceberg del sistema Taormina che abbiamo denunciato e che, passo dopo passo, stiamo demolendo a colpi di buona amministrazione”.

Nel frattempo, alcuni lavori di ristrutturazione, portati a termine e costati circa 86 mila euro, hanno riconsegnato alla città un Palazzo dei congressi finalmente agibile.

Una tappa quasi storica, se si considera che si trattava di interventi ritenuti necessari per ottenere la certificazione prevista dalla legge, e che il Comune avrebbe dovuto fornire dopo la riqualificazione del Governo ottenuta in occasione del G7 nel 2017.

Nell’ultima seduta di Giunta inoltre, è stato deciso un ulteriore stanziamento di 80 mila euro “per la realizzazione di impianti tecnologici indispensabili per garantire una fruizione ottimale di questo storico complesso immobiliare”.

Sono circa 280 mila euro nel complesso, le somme che l’amministrazione ha destinato sino a oggi a favore del Palacongressi. Ottenuta adesso pure la sentenza favorevole del Tar, non resta che programmare per tempo la gestione, soprattutto in vista della prossima stagione autunnale, di pari passo con l’obiettivo dichiarato della destagionalizzazione turistica.

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