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Il protocollo dell’assessore, l’apertura dei sindacati, le mosse di Galvagno: precari Covid, qualcosa si muove

redazione

Il protocollo dell’assessore, l’apertura dei sindacati, le mosse di Galvagno: precari Covid, qualcosa si muove

Chiara Billitteri  |
venerdì 24 Marzo 2023

Le sigle parlano di "primo passo", mentre il presidente dell'Ars plaude agli sforzi del governo regionale.

Qualcosa si muove nella vicenda dei “precari covid”, e cioè quei circa quattromila lavoratori (amministrativi e tecnici) chiamati da Asp e ospedali siciliani durante l’emergenza della pandemia ma poi mai stabilizzati e anzi, recentemente, rimasti senza lavoro dopo la scadenza dei contratti. La Regione siciliana aveva detto di non poterli stabilizzare senza concorso, anche per una questione di fondi, che mancano nella Sanità dopo lo stop ai contributi che lo Stato trasferiva ogni anni alle Regioni per affrontare l’emergenza covid.

L’incontro tra Regione e sindacati

Ieri, dopo un mese in cui i lavoratori hanno protestato sotto i palazzi della Regione e dell’Assemblea regionale, i sindacati hanno incontrato l’assessore alla Salute Giovanna Volo, e con lei hanno siglato una bozza di accordo.

“Grazie all’iniziativa di Cgil e Uil assieme alle categorie Funzione pubblica e Nidil Cgil e Uiltemp e Uil Fpl e alla mobilitazione dei lavoratori la vicenda dei precari Covid, che il governo dava per chiusa col finire dell’emergenza, è stata riaperta” hanno fatto sapere con un comunicato i segretari di Cgil e Uil regionali Alfio Mannino e Luisella Lionti. 

Il protocollo proposto dall’assessore Volo è un primo passo in questa direzione cui devono seguire subito contenuti concreti in termini di tempistica e di percorso. Ma per potere parlare di svolta occorre fissare alcuni elementi: che vengano intanto stabilizzati subito coloro che hanno raggiunto i requisiti, che vengano indicati Asp per Asp tempi certi per i bandi di concorso previa ricognizione del fabbisogno, che vengano concordati i criteri per la riserva per chi ha lavorato nei mesi della pandemia in tutti i ruoli compreso quelli amministrativi e tecnici, che i concorsi già avviati tengano conto delle novità concordate e intervenute, che vengano prorogati in attesa dei concorsi i contratti a partire da quelli del personale sanitario, senza il quale il sistema pubblico che si è retto anche sul loro lavoro rischia di andare a rotoli”.

Le mosse del presidente dell’Ars

Anche il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gaetano Galvagno, qualche giorno fa aveva avviato un percorso di ascolto di alcuni di questi precari, dopo che la manifestazione organizzata nei giorni scorsi era arrivata davanti alle porte dell’Ars.

“Il presidente della Regione Renato Schifani – ha detto Galvagno – ha prontamente accolto il mio  invito a confrontarsi sul problema di questi lavoratori ed è venuto a trovarmi giovedì scorso, a Palazzo dei Normanni. Oggi, registro con piacere la notizia dell’incontro tra l’assessore della salute Volo ed i rappresentanti dei precari. Auspico che, così come discusso, venga effettuata entro tre mesi una ricognizione regionale ed al contempo si possa avviare, compatibilmente con il fabbisogno, una proposta per iniziare un percorso che possa portare a una soluzione di impiego credibile e sostenibile per questi lavoratori. Infine, spero che il tutto venga realizzato nelle giuste proporzioni e nel rispetto di chi è già precario da lungo tempo”. 

Una svolta inaspettata

Una svolta un po’ inaspettata, se si considera che, fino ad un paio di settimane fa, l’assessore nel corso delle numerose audizioni in commissione Salute all’Ars aveva chiuso le porte ad una eventuale stabilizzazione o a una proroga dei contratti, inizialmente sostenendo che la causa fosse il decreto Milleproroghe in discussione a Roma, che inizialmente aveva escluso questa categoria di precari dalle possibili stabilizzazioni. 

Ma il Milleproroghe è stato poi modificato a Roma, e d’un tratto la speranza che questi contratti si potessero prorogare e che forse questi lavoratori potessero essere anche assunti era tornata. Ma il Governo regionale, nonostante l’assist di Roma, aveva continuato ad escludere una stabilizzazione senza concorso, nonostante le proteste di parte della maggioranza di governo, Fratelli d’Italia in primis. Ieri l’incontro che ha cambiato tutto. Adesso i sindacati studieranno il protocollo proposto dall’assessore e poi si incontreranno di nuovo per provare a mettere un punto alla vicenda.

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