Imprese, anche nel 2024 lieve calo in Sicilia. Oltre 7 mila cessazioni nel primo trimestre - QdS

Imprese, anche nel 2024 lieve calo in Sicilia. Oltre 7 mila cessazioni nel primo trimestre

Chiara Borzi

Imprese, anche nel 2024 lieve calo in Sicilia. Oltre 7 mila cessazioni nel primo trimestre

giovedì 25 Aprile 2024

Secondo i dati di Infocamere, la percentuale isolana sulla chiusura delle aziende è la seconda più alta del Mezzogiorno

CATANIA – Il post pandemia non è ancora passato per le pmi siciliane. I dati di Infocamere sul primo trimestre 2024 segnano, come lo scorso anno, un altro tasso di crescita in calo. Un calo lieve riportato da questo confronto: nel primo trimestre 2024 è di -0,18% e nel primo trimestre 2023 era di -0,19%. Il tasso di crescita in Sicilia nel 2024 quindi è in pareggio con il 2023 con la sola differenza dello 0,01%. Un dato più significativo è quello sul saldo del primo trimestre 2024, che certifica un rapporto in negativo di -845 aziende sull’Isola, e quello sulle cessazioni, oltre 7mila in appena tre mesi dall’inizio dell’anno. “Continua, dopo la frattura pandemica, il percorso di recupero della normalità all’anagrafe delle imprese italiane” evidenzia però Infocamere.

Il dato siciliano sulle cessazioni

Il dato siciliano sulle cessazioni, 7.650 già dopo tre mesi dall’arrivo del nuovo anno, è il secondo più alto del Mezzogiorno e il primo nelle Isole. Solo in Campania la stima è superiore, infatti mancano all’appello 10.359 imprese dai registri della Camera di Commercio. In Puglia sono 6.981, in Calabria 2.885. Per la Sicilia, il dato sulle cessazioni d’impresa è più alto anche rispetto alla Sardegna (2.671), dove nei primi tre mesi di quest’anno hanno chiuso 5mila aziende in meno rispetto la nostra Regione. Per quel che riguarda i saldi, Abruzzo e Sicilia hanno dati peggiori e quasi si equivalgono (-860 e -845). Il terzo peggior saldo è quello della Campania (-596) dove il rapporto è comunque tra un maggior numero di imprese nate (9.763) e cessate (10.359).

I dati provinciali, Palermo e Ragusa tengono

Osservando i dati provinciali condivisi da Infocamere, Palermo e Ragusa sono gli unici territori che – pur con saldi in calo – mostrano la tenuta maggiore. A Palermo il saldo tra aperture è chiusura si ferma al -0,04% ed è inferiore alla media regionale, come succede anche nella provincia di Ragusa, dove la percentuale è ferma al -0,08%. All’opposto Enna e Catania mostrano i saldi più alti, rispettivamente dello 0,47% e dello 0,45%. Nell’ennese le aziende nate nei primi tre mesi del 2024 sono state 170 e quelle cessate 241. Sotto il vulcano i numeri sono maggiori. Come noto Catania ha un contesto più vivace in campo imprenditoriale, ma nella prima parte dell’anno mostra chiare difficoltà. Le imprese aperte sono state 1.489 e quelle chiuse 1.965.

La situazione in Sicilia non lontana dal resto d’Italia

Saldi negativi e oltre la media regionale sono stati registrati da Infocamere ad Agrigento -10%, Trapani – 17%, Caltanissetta -21%, Siracusa -0,24% e a Messina -0,25%. Tutti segnali che confermano le difficoltà anche a livello territoriale, oltre che regionale. Nel complesso la situazione siciliana, non è comunque distante da quel che è stato registrato dalla Camera di Commercio per il resto d’Italia. Sud e Isole, spiega al contrario Infocamere, hanno “migliore tenuta”. In termini territoriali, tutte e quattro le principali macro-ripartizioni hanno registrato saldi negativi – spiega il report – con il Centro che si segnala per l’arretramento più contenuto del trimestre (-0,11% contro la media di -0,18%) e il Sud e le Isole per la migliore tenuta rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: -0,16% quest’anno contro -0,15% dell’anno scorso.

Nel comunicare i dati Infocamere ha fatto anche una premessa. “Nel valutare i dati del primo trimestre dell’anno è importante considerare che, storicamente, questo periodo registra di frequente saldi negativi, principalmente a causa del concentrarsi alla fine dell’anno di un elevato numero di cessazioni di attività. Un fenomeno di natura tecnico-amministrativa che estende i propri effetti sugli archivi camerali anche nelle prime settimane del nuovo anno, influenzando il dato del primo trimestre”.

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