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Incendi in Sicilia, la Regione dichiara stato di crisi ed emergenza: Forestali richiamati in servizio

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Incendi in Sicilia, la Regione dichiara stato di crisi ed emergenza: Forestali richiamati in servizio

Mauro Seminara  |
mercoledì 18 Ottobre 2023

Il governatore Schifani ha riferito in Aula all'Ars sull'emergenza incendi in atto nell'Isola. Annunciate contromisure.

Non è stato accolto bene in Aula il presidente Schifani dalle opposizioni interroganti sulla questione degli incendi che in estate hanno devastato la Sicilia. Il governatore, come fatto notare da vari deputati intervenuti in aula dopo Schifani, non si vedeva all’Ars dal 26 luglio. L’occasione odierna è quella della relazione sullo stato della tutela e della prevenzione degli incendi boschivi.

La Regione richiama gli operai contro l’ondata di caldo

Il quadro degli episodi dettagliati dal presidente della Regione, con la sua informativa all’aula, portavano però con se un annuncio sull’immediato futuro: la Regione Siciliana richiamerà in servizio gli operai antincendio del Corpo forestale per fronteggiare al meglio le condizioni climatiche straordinarie previste in Sicilia nei prossimi giorni. La prevista ondata di vento caldo proveniente da sud, in questa lunga coda d’estate torrida siciliana, fa quindi temere anche alla Regione che i roghi boschivi in Sicilia possono non essere ancora finiti.

Previste punte fino a 35 gradi

La giunta Schifani si è riunita d’urgenza questa mattina deliberando la dichiarazione dello stato di crisi e di emergenza regionale nell’Isola per dieci giorni. La relazione del capo del dipartimento della Protezione civile della presidenza della Regione, Salvo Cocina, che riferisce forti venti di scirocco e temperature più alte delle medie con punte sui 35 gradi nei giorni di domani, giovedì 19 ottobre, e venerdì 20, è stata decisiva per la dichiarazione dello stato d’emergenza. La previsione meteo, confermata anche dal dipartimento nazionale della Protezione civile e dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco, ripropone scenari già visti nel corso dell’estate con gli innumerevoli focolai e la complicità del vento per diffonderli.

Quasi 1.600 operai in prima linea

Sulle caratteristiche meteo che hanno impedito in certi casi l’intervento degli elicotteri antincendio si è pronunciato Schifani proponendo necessario dotare la flotta regionale della Regione di due elicotteri “di tipo pesante”. Punto cardine del lavoro svolto, deliberato ed annunciato all’aula dal governatore è stato il richiamo in servizio di 1.597 operai del Corpo forestale per fronteggiare lo stato d’emergenza alle porte.

Il “reggimento” di operai, che ha già fatto parte della campagna antincendio cessata lo scorso 15 ottobre, resterà in servizio fino al 21 ottobre salvo ulteriori necessarie proroghe. Saranno in prima linea per le attività di presidio, pattugliamento ed eventuale lotta attiva alle fiamme, coadiuvati da associazioni di volontariato coordinate dal dipartimento regionale della Protezione civile.

Lo stadio di emergenza

Il Governo Schifani ha anche richiesto al Consiglio dei ministri la dichiarazione dello stato di emergenza per le migliaia di incendi boschivi, di interfaccia e urbani che hanno colpito l’Isola dal 24 al 27 luglio e che hanno prodotto gravi danni al patrimonio boschivo e all’agricoltura, con, purtroppo, anche la perdita di cinque vite umane che il governatore della Regione Siciliana non è mancato di ricordare in aula.

Inoltre è stato nominato anche un Commissario delegato che coordini tutte le attività necessarie a fronteggiare le eventuali emergenze e le relative incombenze amministrative, così come previsto dalla legge regionale 13 del 2020. A svolgere tale funzione sarà il comandante del Corpo forestale della Regione, Giuseppe Battaglia

Le critiche dell’opposizione

Se da una parte il presidente Schifani ha ringraziato in chiusura di intervento il ministero dell’Interno per aver permesso lo sblocco di “parecchie decine di milioni di euro per il PON legalità”, dall’altra parte si sono susseguiti interventi dei deputati Catanzaro, De Luca, Lavardera, Cracolici e Miccichè, critici con la Presidenza ma anche in evidente divergenza di opinione tra gli stessi. Se da una parte è stato puntato il dito sul dolo, sulla speculazione mafiosa e quindi sulla prevenzione, dall’altra l’attenzione è stata spostata sulla capacità di spegnere gli incendi una volta appiccati perché poi sia la magistratura ad occuparsi delle attribuzioni di responsabilità.

Divergenze a parte, il presidente Schifani, nel corso del suo intervento ha confidato nella positiva risoluzione entro fine anno della legge di Bilancio, oltre che nella Legge di Stabilità 2024-2026, “per assicurare l’avvio delle attività di prevenzione dagli incendi – ha dichiarato il governatore – nei tempi imposti dal significativo cambiamento climatico, l’introduzione di interventi normativi a supporto di una migliore organizzazione e un rafforzamento delle misure antincendio”.

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