Inchiesta Pandora, l’ex candidata sindaco di Tremestieri: “Ricordo cosa è accaduto nell’ultima tornata elettorale” - QdS

Inchiesta Pandora, l’ex candidata sindaco di Tremestieri: “Ricordo cosa è accaduto nell’ultima tornata elettorale”

redazione

Inchiesta Pandora, l’ex candidata sindaco di Tremestieri: “Ricordo cosa è accaduto nell’ultima tornata elettorale”

Simone Olivelli  |
sabato 27 Aprile 2024

Parla Simona Pulvirenti, in corsa nel 2021 contro Rando e attuale attivista del Movimento cinque stelle

CATANIA – “Leggere i contenuti delle intercettazioni e il tenore delle accuse rivolte inquieta, ma che più di qualcosa nell’amministrazione non andasse nell’interesse dei cittadini era chiaro già anni fa. Fa rabbia perché Tremestieri Etneo merita di più”. Si esprime così, a pochi giorni dall’inchiesta Pandora che ha portato in carcere il sindaco Santi Rando e coinvolto altri esponenti della politica locale, Simona Pulvirenti, ex consigliera comunale e attuale attivista del Movimento 5 Stelle.

Pulvirenti, nel 2021, si candidò come sindaca uscendo sconfitta da Rando, che riottenne la conferma forte del sostegno di una coalizione larghissima. “Non credo sia il momento di essere fieri per ciò che è accaduto, perché ancora una volta ritroviamo Tremestieri sulle pagine dei giornali per vicende che gettano ombre sull’intera comunità, ma – commenta al Quotidiano di Sicilia – è inevitabile pensare a quanto è accaduto nell’ultima tornata elettorale”. Nella cittadina etnea si sarebbe dovuto votare nel 2020, poi la procedura fu sospesa e rinviata al giorno dopo. “Erano emersi problemi con la raccolta delle firme per la presentazione delle liste di Rando, si parlò di un’indagine, poi però tutto è stato semplicemente congelato – ricorda Pulvirenti – e l’anno dopo ci si è ritrovati con lo stesso schieramento. Il solo sospetto avrebbe dovuto spingere quei candidati a fare un passo indietro, ma così non è stato”.

Nella prima sindacatura Rando, l’esponente pentastellata ha vissuto da vicino alcune delle vicende poi finite nell’inchiesta. Come il caso della riduzione del numero di farmacie in paese. Un’azione che sarebbe stata compiuta, con il contributo del deputato regionale Luca Sammartino, e che avrebbe avuto come obiettivo quello di favorire gli interessi personali di Mario Ronsisvalle, consigliere comunale e titolare di una rivendita di farmaci.

Pulvirenti ricorda il clima che si respirava in Consiglio comunale

“Fu una vicenda che insospettì fin dall’inizio – commenta Pulvirenti – perché presentare la riduzione di un servizio rivolto alla cittadinanza dovrebbe minare il consenso, anche in termini elettorali, e invece fu portata in consiglio. Da parte mia, ho opposto ogni resistenza possibile ma ero in minoranza”. Oggi attivista, Pulvirenti ricorda il clima che si respirava in Consiglio comunale: “In più di un caso mi colpì l’atteggiamento aggressivo di quella maggioranza, ma di cose strane ne sono accadute molte e alcune oggi acquisiscono un senso più completo”.

Tra gli esempi, ci sarebbe stata la presenza non inusuale dell’ingegnere Paolo Di Loreto, coinvolto nell’indagine con l’accusa di avere avuto un ruolo nel pilotare gli appalti indetti dal Comune, all’interno dell’area adibita ai consiglieri: “Più volte in quegli anni mi sono ritrovata a chiedere chiarimenti sulla presenza di Di Loreto all’interno dell’emiciclo consiliare, sulla carta avrebbe dovuto assistere ai lavori come pubblico e invece entrava come se avesse un titolo diverso”.

L’indagine coordinata dalla Direzione antimafia di Catania ha portato a scoperchiare una fitta rete d’interessi illeciti, con protagonisti politici, imprenditori ed esponenti della criminalità organizzata. Alcuni collaboratori di giustizia hanno parlato di incontri in campagna elettorale tra Rando, alla ricerca del secondo mandato, e mafiosi. “Sono vicende che dovranno essere valutate dagli organi competenti, ma quello che posso dire è che il giorno del voto, nel 2021, si respirava a Tremestieri un’aria strana. “In molti seggi fu segnalata la presenza di soggetti non residenti e tuttavia impegnati a spartire santini di alcuni candidati della coalizione di Rando. Ricordo che chiedemmo l’intervento delle forze dell’ordine, denunciando una pratica illegale”, sottolinea Pulvirenti.

La domanda che tiene banco a Tremestieri Etneo è una sola

Guardando al presente, la domanda che tiene banco a Tremestieri Etneo è una sola: la prefettura disporrà l’invio della commissione con l’obiettivo di valutare una possibile proposta di scioglimento dell’ente locale per infiltrazione mafiosa? “Da quanto emerso sui giornali, un’ipotesi di questo tipo pare molto probabile – commenta l’esponente pentastellata –. Tuttavia noi attenderemo di conoscere le decisioni che prenderà la prefetta. Il nostro compito, in questo momento, è quello di far capire a tutta la cittadinanza che le cose a Tremestieri possono andare diversamente, che un’alternativa c’è”.

L’impegno del Movimento 5 Stelle, che nell’ultima tornata elettorale è rimasto fuori dal Consiglio comunale, è quindi quello di rimettersi in gioco: “Non sappiamo quando si andrà a votare, ma è nostro dovere di attivisti e cittadini impegnarci affinché si possa ripartire all’insegna della legalità e del rispetto delle istituzioni. In nome – conclude Pulvirenti – dei tanti cittadini per bene che vivono a Tremestieri”.

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Un commento

  1. Roberto Fama ha detto:

    Unica a resistere e combattere l’evidente malaffare!!!!

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