Incidenti sul lavoro 2022, superate le 1.000 vittime - QdS

Andare a lavoro e non tornare, nel 2022 oltre 1.000 morti bianche: Sicilia in zona arancione

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Andare a lavoro e non tornare, nel 2022 oltre 1.000 morti bianche: Sicilia in zona arancione

Redazione  |
venerdì 30 Dicembre 2022

La Sicilia rimane in zona arancione e in Italia continuano a crescere le vittime di una "strage silenziosa": i dati completi.

Si conclude un 2022 di tragedie e drammi nel mondo del lavoro: si contano più di 1.000 incidenti mortali (per l’esattezza, 1.006 vittime da gennaio a novembre per una media di circa 91 decessi al mese) e innumerevoli infortuni.

Gli infortuni sono in crescita (si parla di un +21,4% rispetto al 2021, complice probabilmente la riduzione del lavoro in smart working). A novembre 2022, rispetto allo stesso periodo del 2021, si registra un calo della mortalità (110 vittime in meno), ma secondo l’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering si tratterebbe di un dato “falsato” dai numerosi decessi per Covid dello scorso anno.

Incidenti mortali sul lavoro 2022, superate le 1.000 vittime

Superati i mille morti nel 2022 e manca ancora un mese al bilancio annuale. Sono 1.006 i lavoratori che da gennaio a novembre 2022 hanno perso la vita da Nord a Sud del Paese, con una media di oltre 91 vittime al mese. Stiamo parlando di oltre 22 decessi alla settimana e di almeno 3 infortuni mortali al giorno”, si legge nel report dell’Osservatorio.

Si parla di un totale di 722 incidenti con infortuni mortali sul lavoro e 284 in itinere (+21,4% rispetto al 2021). E il decremento della mortalità, purtroppo, sembra essere solo apparente. Secondo l’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering, infatti, “ricordiamo come quest’anno siano quasi sparite le vittime sul lavoro correlate al Covid (10 su 909 secondo le stime degli ultimi dati disponibili di fine ottobre 2022). Lo scorso anno, invece, costituivano tragicamente oltre un quarto dei decessi sul lavoro (282 su 1017). Ciò significa che gli infortuni mortali ‘non Covid’ sono cresciuti del 22% passando dai 735 di fine novembre 2021 agli 899 del 2022”.

Questo dimostrerebbe come i dati siano vicini a quelli del 2019 e come le morti bianche costituiscano una vera e propria strage silenziosa in tutta l’Italia. Un problema da contrastare con misure di prevenzione e sicurezza.

Il settore più colpito rimane quello della Sanità, seguito da quello delle Attività Manifatturiere e dei Trasporti. Sul fronte dei decessi, invece, il numero più alto è nel settore delle Costruzioni, seguito da quello dei Trasporti e Magazzinaggio e delle Attività Manifatturiere. Gli stranieri deceduti in occasione di lavoro sono 132 e costituiscono oltre il 18,3% del totale, mentre la fascia d’età più colpita dagli infortuni mortali continua a essere quella dai 55 ai 64 anni.

Aumentano anche gli incidenti sul lavoro con vittime femminili: da gennaio a novembre 2022 hanno perso la vita 54 donne su 722 infortunate. Altre 59 hanno perso la vita in itinere, cioè nel percorso casa-lavoro.

Crescono anche le denunce di infortunio (+ 29,8% rispetto a novembre 2021), per un totale di 652.002 a fine novembre 2022.

La sicurezza e la prevenzione come chiave per il futuro

I numeri sugli incidenti sul lavoro nel 2022 sono tutt’altro che incoraggianti. E per porre soluzione a una delle “macchie nere” dell’Italia occorrono sicurezza e prevenzione. Lo conferma Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre, che commenta così l’allarmante situazione: “Auspichiamo che i nostri studi e approfondimenti possano rappresentare uno strumento efficace sul fronte della prevenzione degli infortuni sul lavoro”.

“L’obiettivo della diffusione di questi dati, infatti, è quello di spingere tutti coloro che si occupano di tutelare la salute dei lavoratori a riflettere e a rispondere quanto prima in modo efficace a questa strage”.

Il rischio per i lavoratori è alto praticamente ovunque. Ma c’è chi è più in pericolo degli altri: l’analisi sull’incidenza infortunistica relativa al 2022, infatti, svela chiaramente come gli stranieri abbiano un rischio di morte sul lavoro più che doppio rispetto agli italiani. Si parla di 58,5 vittime per ogni milione di occupati stranieri, contro 29,1 vittime italiane.

Italia a colori, Sicilia in zona arancione

Sulla base dell’incidenza degli infortuni mortali, l’Osservatorio Vega definisce mensilmente la zonizzazione del rischio di morte per i lavoratori in Italia. Ecco i “colori” di novembre 2022:

  • Zona rossa (incidenza superiore a +25% rispetto alla media nazionale, cioè 32 morti sul lavoro ogni milione di lavoratori): Valle D’Aosta, Trentino-Alto Adige, Basilicata, Campania e Calabria;
  • Z. arancione: Puglia, Umbria, Marche, Sicilia, Piemonte, Toscana e Veneto.
  • Z. gialla (incidenza sotto la media nazionale): Abruzzo, Molise, Lazio, Liguria, Emilia Romagna, Sardegna e Lombardia.
  • Il Friuli-Venezia Giulia è l’unica regione in zona bianca (con l’incidenza più bassa).

La maggior parte di vittime risiedeva in Lombardia (115). Seguono: Veneto (68), Campania (65), Lazio (62), Piemonte (59), Emilia Romagna (53), Toscana (51), Puglia (48), Sicilia (47), Trentino-Alto Adige (29), Marche (23), Calabria (21), Liguria (16), Sardegna e Abruzzo (15), Umbria (14), Basilicata (10), Valle D’Aosta (6), Molise (3) e Friuli-Venezia Giulia (2).

Immagine di repertorio

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