Incremento dell'aspettativa di vita: aumenterà di 5 anni entro il 2050

Incremento dell’aspettativa di vita: aumenterà di 5 anni entro il 2050

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Incremento dell’aspettativa di vita: aumenterà di 5 anni entro il 2050

Redazione  |
venerdì 17 Maggio 2024

Dovrebbe aumentare l'aspettativa di vita globale di quasi 5 anni entro il 2050. Al lavoro sull'indagine oltre 11mila collaboratori.

Dovrebbe aumentare l’aspettativa di vita globale di quasi 5 anni entro il 2050. L’incremento, secondo la ricerca “Global Burden of Desease 2021” pubblicata sulla rivista The Lancet, sarà maggiormente rilevato soprattutto nelle nazioni che attualmente ne hanno una più bassa tipo l‘Africa sub-sahariana. Negli uomini è previsto un aumento di 4,9 anni in più e nelle donne di 4,2 anni. L’analisi è coordinata dall’Istituto americano per la valutazione della salute. Al lavoro sull’indagine oltre 11mila collaboratori provenienti da tutto il mondo. I ricercatori hanno esaminato i dati riguardo 371 malattie e 88 fattori di rischio in 204 Paesi.

Tassi di sopravvivenza migliorati

Il numero medio di anni che un soggetto può aspettarsi di vivere senza particolari disturbi aumenterà da 64,8 anni nel 2022 a 67,4 nel 2050: solamente 2,6 anni. Questo significa che un numero maggiore di persone vivrà più a lungo però trascorrerà più anni in cattive condizioni di salute.

L’aspettativa di vita aumenterà poiché le misure di sanità pubblica hanno migliorato i tassi di sopravvivenza per parecchi disturbi quali malattie trasmissibili. Gli studiosi sostengono che gli interventi di sanità pubblica per la prevenzione e l’attenuazione dei fattori di rischio comportamentali e metabolici sono la migliore opportunità di estendere ancora l’aspettativa di vita.

Altri dati importanti: da diseguaglianze a disparità

“Oltre a un aumento dell’aspettativa di vita in generale, abbiamo scoperto che la disparità nell’aspettativa di vita tra le aree geografiche diminuirà”. Lo ha afferma Christopher Murray che ha coordinato il gruppo di ricerca insieme ad Amanda Smith. “Questo è un indicatore del fatto che, mentre le disuguaglianze sanitarie tra le regioni a reddito più alto e quelle a reddito più basso rimarranno, il divario tenderà a ridursi, con i maggiori aumenti previsti nell’Africa sub-sahariana. Abbiamo davanti a noi un’immensa opportunità di influenzare il futuro della salute globale anticipando questi crescenti fattori di rischio metabolici e dietetici in particolare quelli legati a fattori comportamentali e di stile di vita come l’alto livello di zucchero nel sangue – conclude -, l’alto indice di massa corporea e l’elevata pressione sanguigna”.

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