Indagine Agorà, mafia e imprenditoria: sequestro nel Calatino

Le mani di Cosa nostra sull’imprenditoria del Calatino: sequestro da 10 milioni di euro – VIDEO

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Le mani di Cosa nostra sull’imprenditoria del Calatino: sequestro da 10 milioni di euro – VIDEO

Redazione  |
mercoledì 26 Aprile 2023

Il provvedimento deciso dal Tribunale etneo: ecco chi sono gli imprenditori destinatari della misura. I dettagli dell'indagine Agorà.

Su proposta della Procura Distrettuale di Catania, il Tribunale etneo – Sezione Misure di Prevenzione ha applicato la misura di prevenzione patrimoniale (sequestro ai fini di confisca) nei confronti di Gioacchino Francesco La Rocca, Giuseppe Ciriacono e Giuseppe Spitale nell’ambito dell’indagine Agorà.

La misura è stata eseguita questa mattina dai carabinieri del Ros.

Indagine Agorà, scatta sequestro ai fini di confisca

Il provvedimento scaturisce dagli esiti del procedimento penale 12138/16 RGNR, indagine “Agorà”, nel corso del quale è stato possibile individuare, tra l’altro, le imprese e gli imprenditori (Ciriacono e Spitale) vicini alla famiglia mafiosa di Caltagirone.

Dall’indagine è emerso come questa compagine di Cosa nostra – che ha in Gioacchino Francesco La Rocca, detto Gianfranco, e figlio di Francesco ‘Ciccio’ La Rocca (deceduto nel dicembre 2020), il suo vertice – fosse in stretto rapporto con gli imprenditori Giuseppe Ciriacono e Giuseppe Spitale. Grazie anche alle entrature di cui godeva al Comune di Caltagirone, La Rocca esercitava un’attività pressoché monopolistica nel settore degli appalti riuscendo a “modellare” i bandi così da favorire le aziende contigue a Cosa nostra calatina, cioè a imporre attraverso condotte minatorie le forniture di calcestruzzo.

Ciò determinava per gli imprenditori l’assunzione di posizione dominante nel mercato calatino e per l’organizzazione l’ottenimento di consistenti risorse economiche frutto del controllo di settori economici.
L’attività investigativa ha vissuto una prima fase esecutiva quando, lo scorso 16 giugno, le aziende e i beni immobili di seguito indicati – oggetto dell’odierno provvedimento – erano stati sottoposti a sequestro preventivo.

I beni interessati dal provvedimento

Il provvedimento ha disposto:

  • il sequestro ai fini della confisca delle aziende Ital Costruzioni Srl e Ital Costruzioni Group Srl, il cui titolare è Giuseppe Ciriacono; e dell’Impresa Edile Eredi Spitale Gaetano di Giuseppe Spitale. Le società, infatti, avrebbero tratto indubbio vantaggio dalla loro vicinanza alla famiglia mafiosa così da piegare le dinamiche di libero mercato agli obiettivi dell’organizzazione;
  • l’amministrazione giudiziaria delle aziende Ital Servizi Srl ed Ecosud, entrambe riconducibili al citato Giuseppe Ciriacono e dell’Immobiliare San Cono Costruzioni Srl di Giuseppe Spitale. Al riguardo il Tribunale ha evidenziato come, seppur le società non abbiano una matrice mafiosa, la disponibilità di tali attività economiche in capo ai loro titolari potrebbe comunque agevolare l’organizzazione, considerato il loro coinvolgimento in qualificate dinamiche criminali di Cosa nostra calatina.

Il valore dei beni sequestrati è di circa 10 milioni di euro.

Immagine di repertorio

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