Indagine Cribis, oltre 100mila imprese costrette a chiedere aiuto - QdS

Indagine Cribis, oltre 100mila imprese costrette a chiedere aiuto

Michele Giuliano

Indagine Cribis, oltre 100mila imprese costrette a chiedere aiuto

mercoledì 31 Marzo 2021

L’Isola l’ottava regione in Italia per aziende in crisi, il settore più in difficoltà quello del commercio al dettaglio

PALERMO – Un aiuto fondamentale, un supporto economico e finanziario che in molte occasioni è stato indispensabile, ma che allo stato attuale sta diventando come un minuscolo salvagente che tenta di salvare il Titanic. Un quarto delle imprese siciliane vi ha fatto ricorso. Si parla di quasi 60 mila imprese nelle sole provincie di Messina, Palermo e Catania e oltre 100 mila in tutta l’Isola, con una percentuale di circa il 25% sul totale, secondo l’osservatorio sugli aiuti di Stato di Cribis, società del gruppo Crif specializzata nella business information.

Il territorio siciliano si pone all’ottavo posto tra le regioni italiane: Valle d’Aosta, Friuli-Venezia Giulia e Marche sono le regioni dove le imprese in percentuale hanno fatto più ricorso al sostegno pubblico. Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna sono le regioni che, in valore assoluto, hanno ricevuto più aiuti: 23,77 miliardi di euro la Lombardia, quasi il doppio del Veneto (12 mld di euro) e oltre il doppio dell’Emilia-Romagna (10,93 mld di euro).

In totale in tutta la penisola le imprese che ne hanno usufruito sono oltre un milione e duecento mila, il 22,5% del totale nazionale, per un totale di circa 103 miliardi di euro; questi finanziamenti si concretizzano, per il 78%, sotto forma di garanzie statali sui prestiti per garantire l’accesso alla liquidità delle imprese.

I settori che ne hanno goduto maggiormente sono il commercio, i servizi di ristorazione e le costruzioni. L’Osservatorio ha incrociato i dati del registro nazionale degli aiuti di Stato con quelli della banca dati di Cribis, analizzando la tipologia, le dimensioni e i settori delle imprese che, nel periodo gennaio 2020-gennaio 2021, hanno avuto accesso al sostegno pubblico per fronteggiare la crisi dovuta all’emergenza Covid-19.

“In una fase economica complessa e in costante cambiamento come quella attuale, è fondamentale valutare in modo preciso ed efficace la solidità finanziaria di clienti e partner commerciali – ha dichiarato Marco Preti, amministratore delegato di Cribis -. Sapere se i propri clienti hanno ricevuto gli aiuti finanziari messi in campo dal governo per fronteggiare la crisi del Covid-19 è un’informazione di grande importanza per conoscere lo stato della liquidità aziendale”.

In base all’analisi dell’Osservatorio, il settore che ha fatto maggiormente ricorso agli aiuti di Stato è quello del commercio al dettaglio, che da solo ha assorbito il 16,3% del totale degli aiuti concessi, seguito dai servizi di ristorazione (12,1%), dal commercio all’ingrosso (9,3%) e dai lavori di costruzione specializzati (9,2%).

Per quanto riguarda la dimensione aziendale, sono le microimprese, che hanno assorbito il 91,9% del totale degli aiuti, a fronte del 7% delle piccole, l’1% delle medie e lo 0,1% delle grandi, mentre, relativamente al fatturato, sono le aziende con un giro d’affari inferiore al milione di euro (89,4%).

L’analisi dell’Osservatorio evidenzia infine che sono soprattutto le imprese più giovani ad avere ricevuto gli aiuti di Stato: per il 42,2% si tratta di aziende nate fra il 2011 e oggi, percentuale che scende al 26,8% per quelle nate fra il 2001 e il 2010 e al 16,5% per quelle nate fra il 1991 e il 2000. Gli aiuti di Stato hanno varie tipologie: aiuti di importo limitato, come sovvenzioni dirette, agevolazioni fiscali e di pagamento o altre forme; garanzie statali sui prestiti per garantire l’accesso alla liquidità delle imprese o tassi di interesse agevolati per i prestiti pubblici e garanzie e prestiti veicolati tramite banche; assicurazione del credito all’esportazione a breve termine da parte dello Stato; aiuti per la ricerca e sviluppo e per gli investimenti per la produzione di prodotti connessi al Covid-19; differimento delle imposte e/o dei contributi previdenziali.

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