Inflazione e prezzi al consumo di luglio 2023: i dati Istat - QdS

Inflazione e rincari, c’è un rallentamento ma in Sicilia i prezzi rimangono sopra la media

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Inflazione e rincari, c’è un rallentamento ma in Sicilia i prezzi rimangono sopra la media

Marianna Strano  |
giovedì 10 Agosto 2023

Anche se si registra un rallentamento della crescita dei prezzi, la città dello Stretto rimane tra i capoluoghi di provincia con l'inflazione più alta: i dati Istat di luglio 2023.

L’inflazione continua a essere protagonista dell’economia in questa estate 2023, anche se il report Istat sui prezzi al consumo di luglio 2023 parla di una lenta decelerazione e del progressivo rallentamento della crescita dei costi. Non si può dire, però, che l’emergenza sia “acqua passata” in Sicilia, dove due capoluoghi di provincia (Messina e Palermo) sono tra le cinque città con l’indice dei prezzi al consumo più alto (rispettivamente in terza e quarta posizione).

Ecco cosa dicono i dati divulgati nel report Istat sull’andamento dei prezzi in Sicilia e nel resto d’Italia e come si posizionano i principali capoluoghi di provincia.

Inflazione e prezzi al consumo di luglio 2023, il quadro

Il commento Istat sull’andamento dei prezzi in questo secondo mese dell’estate 2023 è: “Prosegue a luglio la fase di rallentamento dell’inflazione, scesa al di sotto della soglia del 6% (+5,9%), in un quadro di stabilità dei prezzi sul piano congiunturale. La dinamica dell’inflazione, ancora fortemente influenzata dall’evoluzione dei prezzi dei beni energetici, riflette anche il rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei prodotti alimentari lavorati (che tuttavia restano su ritmi di crescita relativamente sostenuti) e dei servizi. Rallenta, inoltre, l’inflazione di fondo, che a luglio si attesta al +5,2%. In attenuazione, per il quinto mese consecutivo, risulta infine la dinamica tendenziale del ‘carrello della spesa’, scesa a luglio al +10,2%”.

Il tasso d’inflazione a luglio 2023, quindi, comincia a calare. Questo grazie al rallentamento della crescita dei prezzi in alcuni settori, in particolare: servizi relativi ai trasporti (da +4,7% a +2,4%), beni energetici non regolamentati (+8,4% a +7,0%) e alimenti lavorati (da +11,5% a +10,5%) e altri beni (da +4,8% a +4,5%). Anche se i prezzi di beni e servizi per i consumatori rimangono alti, la crescita non sembra più sostenuta come prima. Ciò nonostante, per tutti i beni considerati dall’Istat (eccetto abbigliamento e calzature) di fronte al tasso di inflazione acquisita a luglio rimane un segno +, a dimostrazione che – purtroppo – l’estate 2023 è e sarà molto cara per i consumatori.

Le città più care d’Italia

L’inflazione più alta – secondo il report Istat sui prezzi al consumo di luglio 2023 – si registra a Genova (+8,2%), Perugia (+6,9%) e Messina (+6,8%). Se parliamo di aree geografiche italiane, l’indice di prezzi al consumo più alto è nelle Isole (6,4) e nel Centro Italia (6,1). A cavarsela meglio su questo fronte è il Nord-Est, con un indice di 5,6 (al di sotto della media nazionale, che si attesta intorno al 5,9).

Sicilia e Isola sopra la media nazionale

In Sicilia l’indice di prezzi al consumo di luglio 2023 è 6,3, sopra la media nazionale. Messina, Catania e Palermo sono i tre capoluoghi di provincia monitorati dal report Istat e non sembrano certo ben messe sul fronte dell’inflazione: Messina è terza in Italia, con Palermo che segue immediatamente. Va meglio per il capoluogo etneo, che mantiene l’ottava posizione, ma rimane – come la Sicilia intera come regione – con un indice superiore alla media nazionale e in lotta contro l’inflazione che “tormenta” l’estate italiana (e, a dirla tutta, europea).

Immagine di repertorio

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