Ingroia, “Sono finito nel tritacarne perché controcorrente” - QdS

Ingroia, “Sono finito nel tritacarne perché controcorrente”

Raffaella Pessina

Ingroia, “Sono finito nel tritacarne perché controcorrente”

sabato 14 Novembre 2020

J'accuse dell'ex pm condannato per peculato a un anno e dieci mesi. “Avevo avviato risanamento di Sicilia E-Servizi”. E ribadisce: "La condanna sarà appellata perché del tutto infondata"

L’ex Pm Antonio Ingroia ha tenuto ieri una conferenza stampa on line per parlare della vicenda giudiziaria sul caso della società partecipata della Regione, Sicilia e-Servizi che lo ha coinvolto e che è culminata con la condanna per peculato a un anno e 10 mesi per un capo di imputazione e con l’assoluzione per l’altro.

“Sono finito nel tritacarne perché prima come magistrato e poi come amministratore – ha detto Ingroia – sono stato innovatore e controcorrente”. L’ex pm è stato amministratore e poi anche liquidatore. Secondo l’accusa, avrebbe incassato indennità di risultato che non gli spettavano (ma per questo punto il gup lo ha assolto) e, per effetto della sua residenza a Roma, avrebbe ottenuto la liquidazione delle spese di soggiorno a cui non avrebbe avuto diritto. La conferenza è stata l’occasione per Ingroia di lamentare che contro di lui era partita una campagna denigratoria perché aveva avviato un processo di risanamento di una partecipata che era un “carrozzone mangiasoldi”. Ingroia aveva anche denunciato storture nella gestione di un bilancio di 80-100 milioni all’anno e licenziato “persone assunte con criteri clientelari oppure coinvolte in vicende giudiziarie” (qualcuno aveva discendenze mafiose) ma la Procura non avrebbe “mosso un dito” mentre la burocrazia e pezzi del governo guidato da Rosario Crocetta (con l’eccezione del governatore) avrebbero creato ostacoli alla sua opera di “innovatore controcorrente”. Insomma si è trattato di una difesa a tutto campo del proprio operato e per aver bloccato quella che era diventata “una mangiatoia”. La condanna, conferma Ingroia, sarà appellata perché infondata e perché mette sotto accusa un uomo che con la sua azione moralizzatrice “si era creato molti nemici. Tanti ex colleghi hanno invidia nei miei confronti, per questo tante volte sono stato accusato di cose che non ho commesso”.

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