Innovit, un ponte tra Catania e Usa - QdS

Innovit, un ponte tra Catania e Usa

Chiara Borzi

Innovit, un ponte tra Catania e Usa

martedì 05 Dicembre 2023

Presentato a Palazzo degli Elefanti il progetto che punta a portare le imprese etnee nella Silicon Valley. Il sindaco: “La città può dare tanto nel campo dell’innovazione”

CATANIA – Progetto Innovit è stato presentato a Catania dando anche alle imprese innovative etnee la prospettiva di trascorrere due settimane a Santa Clara, nella sede italiana allestita nella Silicon Valley (gestita dalla Fondazione Giacomo Brodolini), per una fase di “accelerazione” interna. Il piano è nazionale ed è appoggiato dal Ministero degli Esteri, da Ice e dal consolato italiano a San Francisco. Ogni anno Innovit permette quindici giorni di formazione alle grandi aziende e un approccio con le grandi imprese innovative americane (Apple, Meta, Google). Prevede anche incontri con investitori, permettendo a startup e Pmi che lavorano con l’innovazione di migliorare le competenze interne e aprirsi a nuovi potenziali mercati negli Stati Uniti.

“L’idea di una Catania capitale della scienza può essere concreta – ha spiegato il sindaco Enrico Trantino – la città è quarta in Italia per sostenibilità digitale, conta 4mila brevetti, 30 pmi innovative, mille realtà già attive nel campo dell’informatica. Oltre che un’università molto attiva. Catania ha anche bisogno di allontanarsi dalla fase di stagnazione che sta vivendo. Progetti come Innovit possono diventare volano per alimentare l’idea di una Catania che può dare tanto nel campo dell’innovazione, come già dimostrano le esperienze di Stmicroelectronics, Enel Green Power e Tim”.

L’Università di Catania può fare da traino. “Con i nostri  diciassette dipartimenti, con le diverse anime che all’interno dell’ateneo portano verso l’alta tecnologia non possiamo che essere volano per raccogliere questa sfida – ha evidenziato il rettore Francesco Priolo -. Già con il Pnrr l’Università è riuscita ad attrarre risorse che legano la ricerca sull’innovazione e le aziende. Questo è un punto centrale. Non serve solo una buona ricerca ma far sì che questa si trasformi in innovazione per il paese”.

Il rettore Priolo ha citato il progetto Samothrace, piano da 120 milioni di euro di finanziamento basato sulla collaborazione globale per lo sviluppo dei progetti di microelettronica a Catania. “Mette insieme ateneo, enti di ricerca, aziende del territorio siciliano per fare innovazione in Sicilia. Il piano si può sicuramente sommare alle altre buone notizie, come la candidatura di Catania a sede dell’impianto ‘pilota’ di produzione di chip ad alta potenza”.

Nato nel 2021, Innovit ha iniziato le proprie attività nel 2023. L’idea di realizzare un hub dell’innovazione negli Stati Uniti è stata voluta dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Innovit nasce su un’idea precisa del Capo dello Stato – ha spiegato Massimo Carnelos del Ministero degli Esteri – che in visita alla Silicon Valley, notando un progetto simile da parte di altri Stati, ha lanciato l’idea di hub italiano a San Francisco. Il Ministero degli Affari esteri è il punto di riferimento delle aziende, supervisiona l’iniziativa, crea effettivamente un ponte con gli Stati Uniti. Fornisce servizi quando vengono strette le partnership e quando nascono nuove relazioni commerciali. La strategia del Mimit è quella di internazionalizzare l’ecosistema delle start up italiane e di farlo grazie al rafforzamento delle radici in Italia delle aziende”.

Il consolato italiano a San Francisco è coinvolto nel progetto, anche nel tentativo di invertire la visione che vede l’Italia solo come stato produttore di cibo, auto e moda. “In un luogo come San Francisco – ha dichiarato il console generale Sergio Strozzi –  il consolato promuove il sistema paese, ma in ambito tecnologico non poteva essere sufficiente solo la nostra struttura tradizionale. Ecco perché la nascita di un sistema preposto, di un centro di innovazione è lo strumento giusto per promuovere le grandi imprese italiane innovative che cercano partnership nella Silicon Valley. Serve anche un’operazione di marketing – ha ammesso il console Strozzi – l’Italia è amatissima dai nostri amici degli Stati Uniti, ma bisogna lavorare sulla creazione di un’idea di Italia che non è solo moda, macchine di lusso, food, ma è anche innovazione, ricerca scientifica e ricerca applicata”.

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