Politica locale e temi morali, a Gela il clima rimane teso - QdS

Politica locale e temi morali, a Gela il clima rimane teso

Blanco Liliana

Politica locale e temi morali, a Gela il clima rimane teso

giovedì 02 Giugno 2022

I risvolti dell’indagine sull’Ipab Aldisio hanno provocato scossoni anche in Consiglio. Diverse le reazioni della politica, tra chi invoca prese di posizione più nette e chi invece resta in attesa

GELA (CL) – Un’indagine sulla gestione dell’Ipab Antonietta Aldisio ha creato un terremoto etico e con riverberi politici.

Nel mirino della Procura sono state quattro persone

A finire nel mirino della Procura sono state quattro persone fra cui due consiglieri comunali. Il provvedimento emesso dal Gip presso il Tribunale di Gela è stato indirizzato al sacerdote Giovanni Tandurella, oggi agli arresti domiciliari, mentre un divieto di esercitare per un anno uffici direttivi in imprese o società e l’obbligo di presentazione alla Polizia sono stati emessi nei confronti dei consiglieri Salvatore Scerra e Sandra Bennici e dell’ex funzionario comunale Renato Mauro. I reati ipotizzati sono: corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, circonvenzione d’incapace, truffa, appropriazione indebita e riciclaggio.

La città è rimasta sconcertata

La città è rimasta sconcertata e ha invocato le dimissioni dei consiglieri. E se la verità giudiziaria verrà fuori soltanto nelle sedi opportune, il dilemma per i rappresentanti del Consiglio comunale è soprattutto etico.

Sandra Bennici ha lasciato l’Aula

Sandra Bennici ha lasciato l’Aula. Lo ha fatto, ha detto, “per avere la possibilità di difendersi adeguatamente nel procedimento e non dal procedimento, dimostrando l’estraneità ai fatti contestati. Sono certa che con questa decisione non ho tradito la fiducia dei miei elettori, anzi penso di averla rafforzata non consentendo strumentalizzazioni”.

Scerra invece si è dimesso soltanto dalla presidenza della Commissione consiliare ai Servizi sociali per una questione di opportunità politica.

Come detto, la questione morale, conseguente alle vicende appena descritte, è stata al centro del dibattito politico. “Una vicenda – ha commentato il sindaco Lucio Greco – che non fa bene all’immagine della città, ma che è importante perché lancia un messaggio ben preciso: lo Stato c’è e la legge fa il suo corso. Nessuno può pensare di agire illecitamente e non essere scoperto. Non è il momento delle sentenze, ma voglio esprimere la mia vicinanza alla Procura e agli organi inquirenti per il lavoro condotto in questi anni di indagini”.

Diversa la posizione del presidente del Consiglio comunale Salvatore Sammito, in piena campagna elettorale per le regionali: “Il mio silenzio è ossequioso nei confronti di chi è naturalmente deputato a svolgere le ordinarie indagini in uno stato di diritto, ed è ossequioso nei riguardi della Giustizia che farà luce sui fatti. Quel che nell’esercizio delle mie funzioni vorrei sottolineare è che i fatti che si contestano ai due consiglieri comunali riguardano il presunto esercizio della loro attività professionale e non già politica. Registro una rabbia diffusa della popolazione contro la politica locale o la politica in generale che, secondo un pensiero per fortuna non dominante, sarebbe sempre sporca e macchiata da ogni forma di attività illecita, delittuosa, criminosa. Ma l’Assise civica di cui mi pregio esser presidente è luogo naturalmente deputato a ricevere le istanze della città”.

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