Isolitudine delle isole minori - QdS

Isolitudine delle isole minori

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Isolitudine delle isole minori

Giovanni Pizzo  |
domenica 15 Ottobre 2023

La Sicilia scontava da anni un isolamento interno stradale che moltiplicava le ore di percorrenza tra una città e l’altra, treni fantasma.

Non parliamo di un sentimento etnico o antropologico. Parliamo del lento abbandono, da parte dei sistemi italiani in lotta, del cittadino/utente all’isolamento. La Sicilia scontava da anni un isolamento interno stradale che moltiplicava le ore di percorrenza tra una città e l’altra, treni fantasma, quest’estate aeroporti in tilt. Oggi in uno scontro sistemico vengono vieppiù isolate le isole minori. Si va lentamente verso un lockdown dell’arcipelago siciliano. Una cosa è essere isole un’altra è essere lentamente esclusi dal mondo. Altro che viviamo di turismo, tra poco non si potrà alimentare la luce o eliminare l’immondizia. Il fatto: c’è una lotta in corso tra la procura di Messina ed il sistema dei trasporti marittimi. Sequestro dopo sequestro si è arrivati a non avere più un contratto di servizio regionale, è stranamente in piedi ancora, non si sa per quanto, quello scarno della continuità territoriale fornito dallo Stato con gli stessi esercenti. La diatriba è su un punto. Il CTU della procura ritiene alcune navi della compagnia esercente il servizio parzialmente non a norma. Stranamente queste navi sono regolarmente iscritte ed autorizzate dal RINA, il registro navale per l’esercizio marittimo gestito dallo Stato. Quindi la procura non si fida dello Stato, e questo non è un fatto nuovo. Infatti i consulenti delle procure vengono ormai cercati fuori dal “Sistema”, spesso fuori dalle università, che dovrebbero essere luoghi di scienza oggettiva, anch’esse ritenute sistemiche. Ma anche la magistratura, vedi caso Saguto, Palamara, Amara, ormai è percepita e svelata come “Sistema”. Un “Sistema” è un ambito in cui le cose vengono sistemate, tramite il potere di turno, e non regolate. In mezzo a questa lotta di sistemi, che non si riconoscono e quindi si avversano, c’è la comunità territoriale, un insieme di cittadini, utenti, imprese. Questi, a seconda dei livelli di concentrazione, sono comunque vasi di coccio tra vasi di ferro contrapposti. Se poi a questi si aggiungono gli attori esterni, vedi i turisti in Sicilia, la vicenda da grottesca diventa ridicola. Intanto gli isolani, i domiciliati a vario titolo, i pendolari per lavoro, il valore di comunità dell’arcipelago siciliano, il senso di appartenenza ad uno Stato viene sempre meno. La Regione non sa che pesci pigliare, non ha trovato altri gestori, evidentemente le tratte non sono così appetibili, come hanno dimostrato le tratte sociali su Pantelleria e Lampedusa, le imprese dismettono servizi per non incorrere in un fallimento, i lavoratori rimangono a terra, le isole diventano sempre più isolate.
Dovremmo dire la verità. Esiste la Discontinuità territoriale non la Continuità. Le Baleari ringraziano la Sicilia per la sua Isolitudine.

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