La spinta di Bagheria per la digitalizzazione - QdS

La spinta di Bagheria per la digitalizzazione

redazione

La spinta di Bagheria per la digitalizzazione

Gioacchino D’Amico  |
venerdì 21 Aprile 2023

Il Comune è una delle realtà siciliane che più hanno scommesso sui canali informatici per migliorare il rapporto tra Ente locale e i cittadini. Il sindaco Tripoli: "Rispondere e intervenire in fretta"

BAGHERIA (PA) – Una ventata di ammodernamento delle Pubbliche amministrazioni sta attraversando l’Italia, nel segno di una coscienza collettiva che guarda a un futuro basato sulla digitalizzazione. E se è vero che in quanto a innovazione, come per tanti altri settori, il divario tra le regioni del Nord e del Sud è ancora drammatico, è anche vero che nel Mezzogiorno italiano non mancano le aree capaci di raccogliere con tenacia la sfida della transizione digitale, ottenendo degli ottimi risultati.

In Sicilia, in una certa misura, un ruolo da apripista sul tema della digitalizzazione è stato giocato da Bagheria, scelto come uno dei trenta Comuni italiani Beta Tester per il progetto Competenze digitali del Dipartimento della Funzione pubblica. Il rapporto virtuoso del Comune con le tappe della digitalizzazione non riguarda soltanto la trasparenza degli atti di natura amministrativa (per esempio, Bagheria è stato uno dei primissimi comuni ad adeguarsi alla normativa sulla creazione di un albo pretorio online), ma ricade anche sulle piattaforme che consentono di interagire con la cittadinanza. Quello bagherese, infatti, è stato anche il primo comune in Sicilia ad approdare su Facebook, e addirittura il secondo in tutta Italia (dopo il Comune di Trieste) ad aprire un profilo su TikTok.

Sul tema abbiamo sentito il sindaco di Bagheria, Filippo Tripoli: “Il Comune ha investito molto sulla digitalizzazione dell’Ente, perché ci si rende conto che i cittadini hanno spesso l’esigenza di ottenere risposte e servizi immediati. Per questo abbiamo partecipato al percorso sulle competenze digitali, anche grazie al supporto dell’ufficio stampa che su questo fronte è molto avanti”.

La transizione digitale, accanto ad altri temi cruciali di quest’epoca, è da diversi anni al centro del dibattito politico nazionale. Sembra però in arrivo un’accelerazione verso istituzioni sempre più hi-tech grazie a Syllabus, il nuovo portale coordinato dal Dipartimento della Funzione pubblica e finanziato con i fondi del Next generation Eu. Si tratta di uno strumento di e-learning destinato ai dipendenti pubblici e legato alla nuova direttiva emessa a fine marzo dal ministro Paolo Zangrillo, con l’obiettivo di pianificare la formazione necessaria a favorire il rinnovamento della pubblica amministrazione, in linea con le finalità del Pnrr.

In altre parole, Syllabus mira tra l’altro a irrobustire le competenze digitali dei dipendenti pubblici, facendo in modo che quello della digitalizzazione possa essere un percorso in discesa. Un traguardo rilevante non solo dal punto di vista dell’innovazione, ma anche in un’ottica di buon senso e moralità. Ottimizzare le competenze digitali nel settore pubblico, infatti, non porta solo benefici in termini di efficienza o trasparenza, ma risponde anche a specifiche esigenze di sicurezza. In un mondo in cui i dati della persona sono ormai quasi tutti digitalizzati, e in un contesto di tensioni internazionali che rende questi dati sempre più suscettibili di attacchi, gli investimenti sulla cybersicurezza diventano tanto importanti quanto quelli sullo snellimento dei procedimenti amministrativi. Insomma, tecnologie e pratiche digitali, quando usate con criterio, non solo hanno permesso di semplificare molti aspetti della quotidianità, ma hanno anche contribuito a efficientare alcuni servizi pubblici, soprattutto negli enti locali.

Tornando al caso siciliano di Bagheria, per quanto riguarda gli obiettivi legati alla digitalizzazione, il sindaco Tripoli ha aggiunto: “Parliamo di sburocratizzare, così come di ridurre la carta all’interno dell’amministrazione, aspetto di cui già si vedono i primi risultati. Ma parliamo anche di procedimenti più trasparenti. Pensiamo ad esempio allo sportello unico per le attività produttive: tutte le pratiche relative al Suap vengono inviate per via telematica, e questo garantisce certezza ma anche una maggiore trasparenza. Abbiamo fatto la stessa cosa, da circa due anni, anche per lo sportello unico edilizio”.

“Riguardo al rapporto con i cittadini – ha concluso Tripoli – un ruolo di primo piano lo giocano i canali social, dove l’ufficio stampa riesce a rispondere in modo celere. È chiaro che questo porta con sé una maggiore responsabilità dell’amministrazione nel saper garantire soluzioni rapide. Rispondere in fretta, implica anche la capacità di intervenire in fretta”.

Le linee di finanziamento, finora, si sono diramate principalmente dai fondi di Agenda urbana. È su queste risorse che si sono basati gli interventi bagheresi per la digitalizzazione dei procedimenti amministrativi (con una spesa di circa 600 mila euro), e sempre ad Agenda urbana faranno riferimento gli interventi in materia di formazione, di gestione documentale e di strumenti di collaborazione, nonché l’introduzione delle piattaforme digitali per la promozione turistica del territorio. Non manca però la disponibilità dei fondi del Pnrr, rispetto al quale si parla dei processi di migrazione al cloud e dei finanziamenti per la Piattaforma notifiche, per degli importi che ammontano rispettivamente a 350 mila e 60 mila euro.

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