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La Voce delle Donne, l’impegno del QdS

Patrizia Penna

La Voce delle Donne, l’impegno del QdS

sabato 25 Novembre 2023

Più di due fa, il nostro giornale ha lanciato un progetto nuovo, un nuovo contenitore di informazione per dare voce alle donne

Quando ci troviamo ad affrontare temi molto delicati come la violenza, intesa in tutte le sue aberranti manifestazioni, spesso sentiamo dire che il problema è che se ne parla troppo, oppure troppo poco. Esiste una terza via, una terza possibilità: e cioè che se ne parla nel modo sbagliato.

Questa terza via ci obbliga ad una riflessione sul ruolo che l’informazione può e deve avere nel difficile processo di sensibilizzazione dell’opinione pubblica al tema della fragilità (che è poi l’elemento che accomuna e che tiene insieme tutte le fasce cosiddette più deboli) e nel cambiamento della coscienza collettiva.

Un ruolo, naturalmente, che non può che essere di primaria importanza e che ci riporta alla funzione sociale dell’informazione, chiamata a mettere i cittadini nelle condizioni di farsi un’opinione, e non di averla inculcata. Chiamata, ancora, a formare le coscienze sotto il profilo del bilanciamento tra diritto di cronaca e diritti umani, dell’educazione al rispetto della diversità come risorsa e non come “limite”.

L’informazione può e deve accendere i riflettori sui lati oscuri della nostra società, spesso distratta da fake news e incapace di focalizzare il punto della questione. Raccontare i fatti puntando alla verità e all’obiettività è l’unica strada da percorrere per operare l’agognata svolta, per costruire un mondo meno crudele e più giusto, per guardare alle nostre debolezze senza criminalizzarle e farne, finalmente, patrimonio di tutti.

Più di due fa, il nostro giornale ha lanciato un progetto nuovo, un nuovo contenitore di informazione per dare voce alle donne, al loro talento spesso inespresso, ma soprattutto per parlare delle sfide che ci attendono nella difficile fase della ricostruzione post-pandemica.

Abbiamo lanciato sui social l’hashtag #perchenoicisiamo e abbiamo chiesto a tutte le donne di raccontarci la loro storia, la loro testimonianza di lotta quotidiana per raggiungere ciò che ad oggi appare come un miraggio: la parità di genere, oltre ogni discriminazione.

Tantissime le segnalazioni ricevute in redazione da parte di donne che, tutelate dall’anonimato, hanno denunciato soprusi, raccontando il loro dramma ma anche la loro rinascita. Video-testimonianze che speriamo siano l’inizio di un cambio di passo.

Sulla violenza di genere, più nello specifico, abbiamo fatto di più, inaugurando La Voce delle Donne, un percorso di consapevolezza dedicato a tutte le donne vittime di violenza, scegliendo volutamente di portare avanti un progetto che si pone controcorrente, come una voce fuori dal coro. Tanti i rappresentati del mondo politico e istituzionale che hanno fatto da testimonial a La Voce delle Donne e che hanno prestato il loro volto e la loro voce a questa iniziativa per dire Basta:
– Basta raccontare fatti di sangue che vedono coinvolte le donne
– Basta con la cronaca ossessiva e fine e sé stessa
– Basta con i dettagli più cruenti sui femminicidi che creano soltanto pericolosi fenomeni di emulazione.

Abbiamo scelto di invertire la rotta e grazie alle nostre esperte, l’avvocato penalista Maria Grazia Cultrera e la psicologa Laura Monteleone, abbiamo dedicato alle donne una serie di approfondimenti per spiegare loro che gli strumenti di tutela e di sostegno da parte dello Stato ci sono, che uscire dalla spirale di violenza è possibile e che le donne possono e devono trovare dentro di loro la forza di dire NO.

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