Laboratori d'analisi, scontro col governo: “Paghi o danneggerà i cittadini”

Laboratori d’analisi, è scontro col governo: “Paghi o danneggerà i cittadini”

Accursio Sabella

Laboratori d’analisi, è scontro col governo: “Paghi o danneggerà i cittadini”

Sonia Sabatino  |
martedì 14 Febbraio 2023

Confronto fra le parti fissato per il 16 febbraio. Al centro dell'incontro ci sarà soprattutto il budget a favore dei centri convenzionati. Le rassicurazioni di Schifani

Il tavolo è stato convocato per giovedì 16 febbraio. L’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo incontrerà i rappresentanti sindacali dei laboratori di analisi per discutere delle criticità esistenti, tra cui la principale riguarda il budget. È l’ultimo capitolo di una lunghissima storia, quella che vede da una parte la Regione siciliana e dall’altra i privati convenzionati.

Le rassicurazioni di Schifani

«L’offerta dei privati è importante per garantire qualità e capillarità all’attività analitica sul territorio – sottolinea il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani -. Ben consapevoli delle criticità che affliggono il settore della specialistica ambulatoriale accreditata privata, il confronto permetterà di individuare soluzioni che siano percorribili dal punto di vista amministrativo e sostenibili sul piano economico-finanziario». Eppure, nella finanziaria appena approvata i fondi messi a disposizione per i privati accreditati sono ancora meno degli anni passati, ritornando ai livelli pre-pandemia.

Come funziona il mondo dei privati accreditati?

In pratica, i privati convenzionati erogano prestazioni che non sono disponibili nel settore pubblico o che prevedono nel pubblico lunghissime liste d’attesa per essere effettuate. Ovviamente nel caso di esami importanti, in cui le tempistiche sono fondamentali, spesso i cittadini sono costretti a rivolgersi al privato, che fino a quando ha il budget fornito dalla regione può erogare i servizi senza costi per il cittadino, ma quando i fondi finiscono il paziente deve pagare le prestazioni oppure attendere i tempi, spesso biblici, del pubblico. Motivo per il quale circa un milione di siciliani non si cura più e andranno a gravare maggiormente sulle casse del Sistema Sanitario Nazionale, perché è risaputo che costa molto di più curare un malato grave, che trattare una patologia in tempo.

Tutte le strutture private accreditate, però, ormai finiscono i soldi a metà anno, per cui erogano prestazioni extra-budget che prima venivano rimborsate dalla regione, ma adesso è stata introdotta una clausola nel nuovo contratto, a firma del vecchio assessore Ruggero Razza, secondo cui se le strutture private accreditate non possono più effettuare prestazioni extra-budget, non solo non saranno remunerate, ma la struttura che le eroga rischierà di vedersi togliere la convenzione. Oltre il danno la beffa dunque. «L’assessore Volo ha recentemente dichiarato, in modo un po’ superficiale, che la sanità è pubblica, noi siamo privati e non rappresentiamo la sanità del territorio – ha precisato a Qds Pietro Miraglia, presidente dell’Ordine dei Biologi siciliani e di Federbiologi – Una esternazione che noi riteniamo essere gravissima, quindi, siamo di fronte ad uno scontro che noi non volevamo, con un contratto che ci impedisce di erogare prestazioni extra budget».

Le prestazioni extra budget

«Noi abbiamo fatto milioni e milioni di prestazioni in extra-budget e con il nuovo contratto che è stato fatto non le pagheranno – ha dichiarato ancora Pietro Miraglia – Inoltre, l’assessorato ha diffidato le strutture a fare prestazioni extra perché altrimenti si rifaranno sull’accreditamento. Tutto ciò ci porterà al disastro, perché noi eroghiamo milioni di prestazioni in più e fino ad oggi li abbiamo portati in extra-budget facendo poi i ricorsi per farceli retribuire. Anche noi adesso creeremo liste d’attesa, i pazienti di conseguenza saranno in difficoltà perché se avranno urgenza di effettuare una prestazione dovranno farla a pagamento oppure semplicemente non le faranno. C’è un problema di fondo, infatti, non si capisce che è necessario erogare le prestazioni perché esiste il dritto alla salute, pertanto il Ministero e la Regione devono stanziare i soldi per pagare per il lavoro svolto dalle strutture private accreditate. Altrimenti dicano chiaramente ai cittadini che non sosterranno più le strutture private e che i cittadini dovranno pagare di tasca loro tutte le prestazioni».

Tavoli tecnici e modus operandi

«È nostra intenzione, per altro – ha dichiarato però l’assessore Volo – stabilire un modus operandi per quanto concerne il lavoro che dovremo svolgere insieme nei mesi a venire attraverso la costituzione di tavoli tecnici pubblico-privato». La convocazione di giorno 16, infatti, mira anche alla costituzione dei tavoli tecnici per branca, perché il laboratorio di analisi non ha le stesse necessità del radiologo, del fisiatra o del cardiologo. «Devono essere stabiliti anche i requisiti e i parametri per ottenere l’accreditamento – riferisce Nicola Ippolito, presidente ASILAB (Associazione Siciliana Laboratoristi) – Anche il budget deve essere erogato in base alla differenza delle prestazioni. Per la maggior parte si tratta di servizi che il pubblico ha difficoltà ad erogare e soprattutto a rispondere tempestivamente. Il budget è uno degli argomenti più spinosi, noi laboratori li finiamo anche prima degli altri, infatti siamo stati sempre aperti, anche durante il Covid, abbiamo lavorato più del solito, perché abbiamo fatto tamponi e sierologici. La nostra è stata una delle branche che ha permesso che il sistema sanitario non collassasse, ora va un po’ meglio, ma raggiungiamo comunque il budget già a giugno». Si parlerà anche di questo, nell’incontro di giovedì.

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