Naufragio a circa 24 miglia dalla costa. Salvati 22 uomini, 3 donne e una piccola che aveva bisogno di cure urgenti. È la seconda tragedia in due giorni

Ancora una tragedia al largo di Lampedusa. Un nuovo naufragio fa temere il peggio. Un barchino di circa 5 metri è affondato a 24 miglia dalla costa. A bordo c’erano una trentina di migranti.

L’intervento della motovedetta della Guardia costiera ha consentito di salvare 22 uomini, 3 donne e una bambina. Ma dai racconti dei sopravvissuti, ci sarebbero 4 dispersi: tre uomini e una donna. I militari hanno subito avviato le ricerche e soccorso i migranti, alcuni dei quali avevano bisogno di cure urgenti. Fra loro una bambina, in probabile ipotermia, con la madre e un ragazzo che aveva forti dolori al petto. Una volta sbarcati, sono stati condotti al molo Favarolo e poi trasferiti al Poliambulatorio.

Da una prima analisi, i migranti provengono da Liberia, Camerun, Costa d’Avorio, Guinea, Senegal, Mali e Gambia.

Le altre tragedie

Ottobre sta facendo segnare altre tragedie in mare nel tentativo di raggiungere la Sicilia. Ieri un barcone carico di migranti partito da Sfax, in Tunisia, si è ribaltato vicino all’isolotto di Lampione, mentre era in arrivo la motovedetta della Guardia di Finanza di Lampedusa. Probabilmente l’arrivo dei soccorsi ha fatto spostare le persone a bordo provocando il ribaltamento dell’imbarcazione.

A bordo c’erano 72 persone che sono finite in mare prima di venire messe in salvo dai finanzieri, mentre il natante è affondato. Sembrava che alla fine tutto fosse andato bene fino a quando una coppia, salita sull’unità di soccorso, ha riferito che la figlia, di poche settimane, che viaggiava con loro, era scomparsa. Inutili le ricerche.

Venerdì scorso invece il dramma dei due bimbi morti carbonizzati a causa dell’incendio scoppiato nell’imbarcazione con cui stavano raggiungendo l’Italia. Un’avaria al motore ha provocato il rogo che ha travolto i due piccoli di uno e due anni e ha ferito cinque persone. Dispersa in mare la madre di uno dei due bambini morti,