Le due Sicilie - QdS

Le due Sicilie

Antonino Lo Re

Le due Sicilie

Giovanni Pizzo  |
giovedì 18 Gennaio 2024

Le Sicilie sono sostanzialmente due, una rappresentata, ed una no. Molto ha contribuito la riduzione della rappresentanza

Le Sicilie sono sostanzialmente due, una rappresentata, ed una no. Molto ha contribuito la riduzione della rappresentanza. In principio questa perdita di rappresentanza è stata causata dall’abolizione delle Provincie, i consiglieri provinciali costituivano una cerniera tra territori omogenei e la rappresentanza politica, regionale o nazionale.

In seguito il Parlamento regionale è passato da 90 deputati a 70, e molti territori, cittadine e contrade importanti, non hanno ormai rappresentanza. Perché il deputato regionale tipo ormai rappresenta solo il proprio comune, non essendoci più strutture di partito, e poco più. In particolare soffrono i comuni appartenenti alle aree interne, visto che le coste, avendo anche più abitanti, sono più rappresentate. Per cui oggi di fatto chiude l’ospedale di Petralia, non essendoci nessun deputato lì nelle Madonie, oppure le strade del corleonese non vengono riparate.

Le Zes, le zone ad economia speciale, prima di venire assorbite dallo Stato, e di fatto rese inefficaci, avevano una mappatura che includeva solo comuni a forte rappresentanza politica, escludendo quelli dove non c’era nessun deputato regionale a protestare. Le zone della Sicilia meno rappresentate, senza voce, perdono investimenti, servizi essenziali come Sanità, Scuola, Giustizia, Acqua, manutenzione delle strade. Di fatto sono mondo isolati, e con le strade provinciali a pezzi tra poco sarà difficile passare da un Comune all’altro, tranne quelli collegati da strade statali. Poi ci sono altre Sicilie non rappresentate. Chi rappresenta la Sicilia della dispersione scolastica, che nelle grosse periferie urbane assume percentuali bulgare? E chi rappresenta la Sicilia della Povertà che in Sicilia è pari a quasi un quarto della popolazione?

Ormai i siciliani sono divisi in due classi, quelli di serie B e quelli di serie C. In serie A, come nel calcio, non c’è nessuno.

Così è se vi pare.

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