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Giovanni Pizzo  |
lunedì 07 Novembre 2022

Si candida Letizia Moratti, rompe gli indugi dopo la marcia sulla pace ed entra in guerra: il commento.

È tutti contro tutti per la Regione Lombardia, altro che amore. E poi Memo Remigi non è più di moda per ora. Si candida Letizia Moratti, rompe gli indugi dopo la marcia sulla pace ed entra in guerra.

Centrodestra e centrosinistra si spaccano come uova di struzzo, dopo aver nascosto per mesi la testa sotto la sabbia. “È una comunista”, scappa al segretario lombardo della Lega. “Non la votiamo”, sostengono i duri e puri del PD. Definire la Moratti comunista sembra un ossimoro, così come a un ricco risulti difficile entrare nel Regno di Dio, così considerare comunista una petroliera sa di teatro dell’assurdo.

La verità è che il Paese reale risulta, forse, lo scopriremo nelle urne lombarde, diverso da quello che ha vinto e perso le elezioni. Il che fa capire che nelle elezioni nazionali siamo ostaggio della legge elettorale, che condiziona sia la proposta politica che i risultati. La Moratti con forze civiche e terzo Polo nei sondaggi è prima. I sondaggi sono sondaggi, poi bisognerà vedere le liste. E qui la cosa per i due campi avversi potrebbe peggiorare. Perché è indubbio che la forza d’influenza su grandi strati di società lombarda della Moratti, il suo carisma amministrativo e in ultimo, ma non secondariamente, la sua forza economica, potrebbe convincere pezzi di PD, di Forza Italia in rotta, della Lega non sovranista, a formare liste a suo sostegno. E non dimentichiamo il grande peso di Fondazioni e soprattutto Chiesa di rito Ambrosiano.

Lei è la “Moderata” per eccellenza, e imprese e parrocchie sono naturalmente attratte. La Lombardia ancora oggi è il motore italiano. Un motore che non si interessa di dispute ideologiche, tra Rave e Ius soli, non ha porti ma si occupa di trasporti, di fatti concreti come cunei fiscali e solidarietà, concetto diverso da assistenzialismo. Questa è la terra della sussidiarietà, di Don Milani, dei Borromeo, e dal ‘900 dei Moratti, grande famiglia Lombarda.

Certo l’Inter ieri ne ha prese, dopo tanto sforzo, due dalla cinica Juve. Ma lì la palla è rotonda; in politica i barili si pesano, non rotolano.

Così è se vi pare.

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