Lo scontro di civiltà a Palermo - QdS

Lo scontro di civiltà a Palermo

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Lo scontro di civiltà a Palermo

Giovanni Pizzo  |
sabato 02 Settembre 2023

Palermo è stuprante e stuprata. L'opinione pubblica parla della città dopo la notizia del branco che violenta una giovane in difficoltà.

Palermo è stuprante e stuprata. Siamo balzati agli occhi dell’opinione pubblica, non solo nazionale, come una città che ha in pochissimo conto la dignità di una persona, in cui il branco fornito di testosterone può approfittare con violenza di una giovane donna in evidenti e palesi difficoltà.

Questa è un’immagine di inciviltà assoluta. Ma a questa evidente raffigurazione del degrado la parte, cosiddetta, civile di questa società palermitana cosa propone, a parte linciaggi su FB, braccia che cadono, evirazioni più o meno chimiche, oltre ai tanti, comprese moltissime donne, considerazioni del tipo “se l’è cercata”. Nelle parti di questa povera ragazza ci potrebbero essere tantissime figlie, nipoti, sorelle palermitane, non pensiate di essere al sicuro, di conoscere i vostri congiunti, di pensare a me non può capitare. Può capitare a chiunque di essere coinvolti nelle parti delle vittime o dei carnefici.

Ma le istituzioni, la società finge civile, la politica a parte banalità dichiarate cosa propone?

Io mi aspetterei che qualcuno, dal consiglio comunale e soprattutto dall’assemblea regionale, che ha molti più mezzo di intervento, qualcosa venga proposto. Intanto la costituzione di parte civile, perché deve essere chiaro ad urbi et orbi, e di orbi che non vedono ce ne sono parecchi, che Palermo, la Sicilia non è questa, non può essere questa. Oppure ci rassegniamo che sia questa e ci voltiamo dall’altra parte inattesa del prossimo, stupro, della prossima violenza di genere. Mi aspetterei, soprattutto dalle tante donne ormai che siedono in Assemblea Regionale, la costituzione di un intergruppo, al di là degli schieramenti politici, che in forma associativa si costituisca parte civile nel processo che si aprirà a Palermo. Perché in una vicenda così eclatante si sta da una parte o da un’altra, non si può fare i Ponzio Pilato, se muore il sentimento di civiltà di una comunità. O state a difesa della ragazza violentata o state, in maniera anche omissiva, dalla parte dei ragazzi deviati.

E poi che ci siano proposte concrete, educative, sanitarie, perché è ovvio che mancano sportelli di aiuto, sia per vittime di violenze, ce ne sono tantissime non denunciate o non così eclatanti, e per i colpevoli. Facciamo spesso dei TSO a persone con meno pericolosità sociale, e non troviamo una forma di intervento sanitario per ragazzi deviati, in gran parte disturbati psicologicamente, da fenomeni di questo tipo?

Il carcere come risposta non basta, ti può educare ad altre forme di sopraffazione, non certamente gestire sul piano della comprensione del male che si è fatto al corpo ed all’anima di una persona. Non di sola mafia vive l’uomo siciliano, ma anche del degrado della sua gioventù. C’è chi propone la castrazione chimica, ha ragione la Carfagna, questa è la faccia feroce di chi non vuole sporcarsi le mani con un faticoso impegno educativo, sanitario, sociale. È la risposta slogan, ma poi non impressioniamoci della Sharia, di chi poi non può nemmeno applicare le sue sparate, a meno di non incorrere nella punizione di figli di politici famosi. Perché il problema dell’incapacità del maschio di rapportarsi civilmente con le donne, ed uso appositamente il sostantivo maschio e donna consciamente, non è solo una questione di ghetti o di periferie, sia chiaro.

Qualcuno nei Palazzi si sveglia? Non avete figli e figlie in quei Palazzi? Le leggi devono solo essere mance elettorali, o potete legiferare anche per i bisogni di una società malata?

Così è se vi pare.

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