Mafia, Berlusconi, "Mai conosciuti i fratelli Graviano" - QdS

Mafia, Berlusconi, “Mai conosciuti i fratelli Graviano”

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Mafia, Berlusconi, “Mai conosciuti i fratelli Graviano”

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sabato 06 Marzo 2021

“Mai il presidente Berlusconi ha conosciuto o incontrato i fratelli Graviano né mai vi sono stati direttamente o indirettamente rapporti economici con costoro o con soggetti a loro collegati”. Così in una nota l’avvocato Niccolò Ghedini in relazione agli articoli di stampa che contengono prospettazioni “diffamatorie, prive di fondamento e già smentite da sentenze” definitive e non.

Ghedini sottolinea che la corte di assise di Reggio Calabria davanti alla quale Giuseppe Graviano ha reso dichiarazioni che sarebbero alla base dei nuovi accertamenti della procura di Firenze “ha con chiarezza ribadito che non vi è prova alcuna delle sconclusionate affermazioni dello stesso in relazione agli incontri e al denaro che sarebbe stato consegnato negli anni ’70 al Presidente Berlusconi“.

“I flussi di denaro in Fininvest – spiega anche – sono stati oggetto di plurimi accertamenti giudiziari conclusisi definitivamente con le incontrovertibili dichiarazioni del dott. Giuffrida della Banca d’Italia, consulente della Procura di Palermo, che ha escluso qualsiasi flusso illecito”. E sentenze definitive hanno “cristallizzato” che “Berlusconi, la sua famiglia e le sue società sono state oggetto di molteplici gravissime minacce e ad alcuni attentati proprio da parte della mafia“.

Per Ghedini “appare conclamata la volontà di Graviano di far sì che le sue esternazioni siano rese pubbliche per fini, oltre a quello chiarissimo di ottenere un trattamento penitenziario migliore, che dovrà essere la magistratura a chiarire”.

“L’unico documento certo sarebbe costituito dalla lettera del Graviano del 2013 all’allora ministro Lorenzin in cui prospettava che fin dal 1994 gli inquirenti gli avrebbero proposto straordinari vantaggi processuali se avesse, a suo dire, falsamente accusato” Berlusconi: “In merito – osserva – non risulta indagine alcuna. Stupisce comunque che notizie di atti di indagine e parte del loro contenuto e addirittura dei movimenti e delle trasferte dei magistrati, ancora una volta in palese divieto di legge, vengano resi noti a mezzo stampa e di ciò sarà investita l’autorità giudiziaria competente.Di certo – conclude – sarebbe interessante conoscere che ne pensa il dott. Palamara di quanto sta accadendo guarda caso proprio a pochi giorni dal rientro al Governo” di Fi e Berlusconi.

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