"Il sacrificio di quegli uomini e quelle donne non lo dimenticheremo mai", dice il segretario generale Cappuccio
Le stragi di Capaci e via d’Amelio, in cui persero il Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e gli agenti di scorta sono “pagine tristissime della nostra storia”. A dirlo è la Cisl Sicilia che per bocca del suo segretario generale Sebastiano Cappuccio, sottolinea come “il sacrificio di quegli uomini e quelle donne non lo dimenticheremo mai. Anzi, il rinnovarsi delle scadenze, anno dopo anno, rinnova puntualmente in noi il sentimento di cordoglio, di pena, di lutto per quello che accaduto”. E ad addolorare tutti, rimarca il sindacato, è pure “il senso di frustrazione per le ombre che ancora oggi si allungano su quei fatti, tra misteri, anomalie, depistaggi. Interrogativi che restano irrisolti nonostante decenni di processi e decine di sentenze”.
“Il mondo del lavoro – sottolinea la Cisl Sicilia – terrà sempre viva la memoria di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e di tutte le vittime delle stragi mafiose, barbaramente cadute prima e dopo di loro”. Ma una “testimonianza che non sia mero rito”, per la Cisl passa per “politiche di sviluppo che liberino l’Isola dal ricatto di tutte le mafie” e che abbiano al centro la cultura della legalità e assieme logiche di investimento produttivo e misure di inclusione e tutela sociale. “E’ questo che anche oggi rivendichiamo – rimarca Cappuccio – Ed è questo che ci aspettiamo da tutti i governi, nel presente e nel futuro. In sede locale, regionale e nazionale”.