Mafia, il Cdm scioglie il Comune di Mezzojuso - QdS

Mafia, il Cdm scioglie il Comune di Mezzojuso

Raffaella Pessina

Mafia, il Cdm scioglie il Comune di Mezzojuso

venerdì 13 Dicembre 2019

6 le amministrazioni siciliane sciolte per infiltrazioni mafiose nel 2019. A seguito di accertati condizionamenti delle organizzazioni criminali

PALERMO – Il Consiglio dei ministri ha deliberato lo scioglimento del comune di Mezzojuso, in provincia di Palermo, su proposta del ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, a seguito di accertati condizionamenti da parte delle locali organizzazioni criminali, a norma dell’articolo 143 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali.

L’Amministrazione dell’ente locale verrà affidata ad un commissario. Il sindaco del paese del palermitano ha detto di essere venuto a conoscenza del provvedimento dagli organi di stampa. “Mi riservo di conoscere i contenuti della relazione – ha detto il primo cittadino Salvatore Giardina – e le motivazioni che hanno portato a una tale decisione e valutare successivamente il da farsi. Voglio rassicurare i cittadini di Mezzojuso perché restino fiduciosi nelle Istituzioni, sicuro che il nostro ordinamento legislativo garantisce strumenti e rimedi adeguati a far valere le nostre ragioni nelle sedi opportune”.

Giardina ha menzionato la battaglia portata avanti dalla trasmissione di Giletti a difesa delle sorelle Napoli che abitano proprio a Mezzojuso.

“Ringrazio gli assessori e i consiglieri comunali, ai quali non posso che confermare la fiducia che ho sempre in loro riposto – aggiunge – per aver continuato ad amministrare questo Comune, nonostante la denigratoria campagna mediatica della quale siamo stati oggetto, nell’esclusivo interesse dei cittadini di Mezzojuso. Se avessi avuto un qualsiasi motivo per ritenere di non aver svolto il mio compito in maniera assolutamente rispettosa delle leggi e delle istituzioni, non avrei esitato un attimo a dimettermi. È doveroso, in questo momento, avere il dovuto riguardo e rispetto della deliberazione assunta dal Governo”.

Immediata la replica del conduttore televisivo Giletti. “Non è mai un bel giorno per un Paese – ha dichiarato – quando una cittadina viene commissariata per mafia, ma questa è stata una nostra battaglia ed è la testimonianza che la televisione che lotta fino in fondo, credendo nella battaglia che fa, alla fine vince”.

Giletti, più volte si occupato a Non è l’Arena su La7 del caso delle sorelle Napoli, le proprietarie terriere di Mezzojuso che da anni denunciano minacce e intimidazioni di stampo mafioso.

“In una giornata così vince lo Stato, vince il prefetto che in autonomia hanno preso questa decisione – aggiunge Giletti -. Noi abbiamo acceso la luce, i fari su questa vicenda, non abbiamo abbandonato tre donne che erano sole. Sono contento perché vuol dire che quello che abbiamo intuito aveva basi molto profonde”.

Per la cronaca, dal 1991 al 3 dicembre 2019 in tutta Italia sono stati emanati nel complesso 541 decreti ex art. 143 del testo unico sugli enti locali, dei quali 204 di proroga di precedenti provvedimenti; su 337 decreti di scioglimento, 23 sono stati annullati dai giudici amministrativi. 23 sono gli scioglimenti decisi nel 2018 e 18 nel corso del 2019: di questi ultimi ve ne sono diversi che si trovano in Sicilia: Pachino, San Cataldo, Mistretta, San Cipirello, Torretta e Misterbianco. Oltre a questi vi sono in amministrazione straordinaria Camastra, Tre Castagni, Vittoria e San biagio Platani.

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