Mafia, Musumeci: "Diffido di chi parla sempre di legalità" - QdS

Mafia, Musumeci: “Diffido di chi parla sempre di legalità, non diventi lotta politica”

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Mafia, Musumeci: “Diffido di chi parla sempre di legalità, non diventi lotta politica”

Redazione  |
venerdì 21 Luglio 2023

L'ex presidente della Regione Siciliana: "La lotta alla mafia non può solo essere un'azione di polizia, deve anche creare consenso".

“Nutro una certa diffidenza verso coloro che parlano sempre di legalità e di antimafia“, lo ha detto il ministro della Protezione civile Nello Musumeci, a margine dell’iniziativa “Parlate di mafia” che si è svolto stamattina a Palermo.

Mafia, Musumeci: “Qualcuno ha costruito carriera su antimafia”

“Purtroppo – ha aggiunto l’ex governatore siciliano – le esperienze degli ultimi anni ci dimostrano come ci sia una sorta di mafia dell’antimafia: la speculazione, la demagogia e qualcuno ha tentato anche di costruire carriere sull’antimafia”.

L’antimafia è un impegno non soltanto culturale ma pratico, quotidiano che va predicato e praticato nella dignità del silenzio”, ha sottolineato ulteriormente il ministro del Governo Meloni.

Musumeci: “Lotta alla mafia impegno di tutti”

“La lotta alla mafia per essere credibile ha bisogno di uno schieramento forte, solido. Se ci si divide vuol dire che la mafia ha trovato l’occasione giusta per incunearsi”, ha proseguito Musumeci.

“Dobbiamo fare un dispetto alla mafia e il dispetto più forte che possiamo fare è mettersi insieme, Centrodestra, Sinistra, movimenti civili, tutti accomunati da un unico obiettivo. Insomma la lotta alla mafia non può diventare strumento di lotta politica”.

Musumeci: “Con lotta alla mafia bisogna creare consenso”

“La lotta alla mafia non è solo un impegno del Governo o dello Stato ma un impegno di tutti. Dopo la stagione delle stragi abbiamo capito che ognuno deve fare la propria parte per sconfiggere questo cancro. Non può solo essere un’azione di polizia, deve anche creare consenso”.

“Se un Comune viene sciolto per mafia due-tre volte, non credo che crei il consenso perché la gente si domanda: ma cosa avete bonificato? Se un segretario comunale, che è l’organo di controllo della legittimità degli atti, viene scelto dal sindaco e non invece in contraddittorio come era una volta si pone qualche problema”.

“Se i commissari nei Comuni sciolti per mafia al tempo stesso occupano altri due-tre ruoli e vanno al Comune soltanto una volta alla settimana, la gente pensa si stava meglio quando si stava peggio. Se un bene confiscato alla mafia destinato ad avere una ricaduta sociale sul territorio rimane chiuso e abbandonato questo non crea consenso per lo Stato”.

“Sono questi i temi che oggi sto proponendo all’Assemblea di Fratelli d’Italia nella speranza che si possa presto intervenire da un punto di vista legislativo”, ha concluso l’ex governatore siciliano

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