Mafia: omicidio Agostino, ergastolo confermato per boss Madonia

Mafia: omicidio poliziotto Agostino, ergastolo confermato per il boss Nino Madonia

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Mafia: omicidio poliziotto Agostino, ergastolo confermato per il boss Nino Madonia

Redazione  |
giovedì 05 Ottobre 2023

I giudici hanno però escluso l'aggravante per la morte della moglie Ida Castelluccio.

Ergastolo confermato per il boss mafioso Nino Madonia per l’omicidio del poliziotto Nino Agostino e la moglie Ida Castelluccio, che era in stato di gravidanza, avvenuto il 5 agosto 1989. La Corte d’assise d’appello di Palermo ha ribadito, dopo quasi cinque ore di camera di consiglio, la sentenza di primo grado. Anche se in parziale riforma rispetto alla sentenza di primo grado perché i giudici non hanno confermato l’aggravante della premeditazione per la morte della moglie del poliziotto. L’imputato è stato condannato anche a pagare le spese e le parti civili. L’imputato ha ascoltato la sentenza in videoconferenza. Presenti in aula anche i sostituti procuratori generali Domenico Gozzo e Umberto De Giglio, insieme con la Procuratrice generale Lia Sava. Presente anche il padre del poliziotto ucciso, Vincenzo, ormai ultraottantenne, con la figlia Flora.

I magistrati della Procura generale nel corso della requisitoria avevano ribadito, citando le dichiarazioni di diversi pentiti come Vito Lo Forte, Gaspare Mutolo, Enzo Brusca, Giusto Di Natale, Francesco Di Carlo, Francesco Marino Mannoia, Giuseppe Marchese e Nino Giuffrè, che a determinare l’assassinio dell’agente e della moglie fu il suo lavoro e in particolare l’incarico di dare la caccia ai latitanti.

Le dichiarazioni spontanee di Madonia

Sulla vicenda è in corso un altro processo, col rito ordinario, in cui sono imputati il boss Gaetano Scotto, accusato di omicidio come Madonia, che scelse l’abbreviato, e Francesco Paolo Rizzuto, amico della vittima, imputato di favoreggiamento. Questa mattina, poco prima della Camera di consiglio, l’imputato Madonia ha reso a sorpresa dichiarazioni spontanee. “Non li ho uccisi io. Io sono innocente”, ha ribadito il boss. Nella sentenza di primo grado il gup Alfredo Montalto aveva parlato anche di “depistaggio” riportando anche quello tentato “da uno dei più noti esponenti mafiosi in stato di detenzione, Giuseppe Graviano”. Secondo il gup il boss stragista “in data 14 luglio 2020 ha rimesso dalla casa circondariale di Terni nella quale si trovava detenuto, alla corte d’assise di Reggio Calabria che lo stava processando per alcuni delitti omicidiari commessi in quel territorio, una memoria difensiva nella quale, tra i molti temi affrontati, vi sono anche specifici riferimenti all’omicidio” in cui si leggeva che il delitto “si inserirebbe in un unico contesto che muove dall’omicidio del padre di Graviano, Michele, e giunge sino all’arresto dello stesso Giuseppe Graviano”.

“Secondo il boss i mandanti dell’omicidio Agostino andrebbero cercati tra gli uomini vicini al boss Contorno”. “Per di più – scriveva il gup – Graviano aggiunge che il movente del duplice omicidio andrebbe individuato nelle indagini che Agostino avrebbe iniziato sulla gestione del collaboratore Contorno e nel coinvolgimento dello stesso Agostino nel fallito attentato all’Addaura ai danni di Giovanni Falcone”. Oggi la sentenza di appello che conferma l’ergastolo per Madonia.

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