Al momento, sono inattivi i pronto soccorso pediatrico e ginecologico. L'acqua è entrata da via Palermo, poi ha travolto spazi del piano terra e ambulatori, fino ad arrivare nei reparti di diagnostica
Verso il ritorno alla normalità anche all’ospedale Garibaldi-Nesima di Catania, allagato a causa dell’alluvione che ha colpito la città di Catania. Il nubifragio che si è abbattuto in queste ore nella città etnea non ha risparmiato il pronto soccorso pediatrico e ginecologico dell’ospedale, costringendo all’evacuazione dei pazienti. La situazione è stata drammatica come testimoniano anche i tanti video girati all’interno del nosocomio e postati sui social network.
Maltempo a Catania, si allaga l’ospedale Garibaldi-Nesima, “situazione sotto controllo”
La priorità è stata quella di svuotare l’acqua all’interno del nosocomio catanese. Come ci racconta uno dei responsabili della struttura ospedaliera catanese. L’acqua è entrata, da via Palermo, perché a causa delle piogge incessanti, è esondato il canale che costeggia via Palermo, poi il “fiume d’acqua” si è infiltrato all’interno dell’ospedale.
Le infiltrazioni d’acqua da via Palerno, entrate dal piano terra fino ai piani sotterranei
L’acqua è entrata prima negli spazi del piano terra, allagando le sale d’attesa, gli ambulatori e poi “a cascata” è arrivata sino ai piano sotterranei, dove ci sono reparti di diagnostica, con le strumentazioni.
Non è stato accertato se, al momento, ci sono stati danni significativi
ai macchinari di diagnostica, nelle prossime ore si valuteranno i danni. Sono arrivati Vigili del Fuoco e Protezione Civile, che hanno provveduto a svuotare l’ospedale dall’acqua, e si sta tornando alla “normalità”.
I Pronto soccorso pediatrico e ginecologico sono fermi, i mezzi del 118 deviati verso il Garibaldi centro
Il pronto soccorso pediatrico e quello ginecologico, sono stati inondati dall’acqua, adesso sono stati svuotati dall’acqua ma per il momento le attività sono ferme. Il 118 porterà quindi i pazienti, in altre strutture per qualche ora, finché non sarà possibile ritornare pienamente operativi.
Marco Panasia