Manager della sanità in Sicilia: le reazioni della politica

“Indecente spartizione delle poltrone”, la nomina dei manager della sanità in Sicilia fa discutere: le reazioni

Antonino Lo Re

“Indecente spartizione delle poltrone”, la nomina dei manager della sanità in Sicilia fa discutere: le reazioni

Patrizia Penna  |
giovedì 01 Febbraio 2024

Dopo la designazione dei direttori generali di Asp, ospedali e policlinici, l'opposizione si fa sentire

“Spartizione della sanità fatta con tanto di vergognoso modulo calcistico”. Con queste parole il M5S ha commentato la designazione, da parte del governo regionale e su proposta dell’assessore alla Salute Giovanna Volo, dei direttori generali delle 15 strutture sanitarie regionali e dei 3 policlinici universitari. Così come previsto dalla normativa vigente, sono stati scelti dalla rosa dei 49 idonei stilata sulla base delle valutazioni della Commissione di selezione. In attesa del completamento dell’iter con il parere della commissione Affari istituzionali dell’Ars, i designati sono già alla guida delle stesse aziende in qualità di commissari straordinari, ad eccezione di Gaetano Sirna confermato direttore generale del Policlinico di Catania fino a ottobre 2025. Per quanto riguarda, invece, gli ospedali universitari di Palermo e Messina, i vertici sono stati individuati all’interno di una terna di nomi proposta dai rispettivi rettori.

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M5S: “Ai nuovi manager non daremo tregua”

Se da un lato il presidente della Regione, Renato Schifani, aveva parlato di un altro impegno rispettato e aveva espresso soddisfazione per la scelta di figure qualificate, dall’altro l’opposizione è già sul piede di guerra: “Ai nuovi manager non daremo tregua – scrive in una nota il capogruppo grillino all’Ars Antonio De Luca – Dovranno dimostrare con i risultati sul campo se sono veramente bravi come dicono Schifani e soci, anche se i disastri che sono sotto gli occhi di tutti parlano in maniera eloquente per molti dei dirigenti confermati”.
“I neo manager – ha spiegato Schifani – dovranno gestire la delicata fase che il sistema sanitario regionale si accinge a vivere, in attuazione delle linee che il governo intende imprimere per rendere il settore più moderno, efficiente, sostenibile economicamente e, soprattutto, sempre più attento ai cittadini. Una sanità che curi, ma soprattutto si prenda cura dei pazienti. Stiamo portando avanti un importante lavoro per il completamento di strutture ospedaliere attese ormai da anni, per l’abbattimento delle liste d’attesa e per la razionalizzazione della rete sanitaria, affrontando anche le questioni legate al personale medico e ausiliario. Un’opera che richiede lo sforzo sinergico del governo e dei manager per garantire ai siciliani, al pari dei cittadini di altre regioni, una sanità di alta qualità e che consenta loro di curarsi nel migliore dei modi nella loro terra”.
“Ora che questo governo del nulla ha colonizzato la sanità – ha replicato Antonio De Luca – Schifani pensi a farla funzionare. Sempre che abbia il tempo di farlo, visto che la sua maggioranza si è orma liquefatta come gran parte delle sue promesse elettorali. Ieri per lui è stata una Caporetto, con due delle priorità della sua agenda impallinate dai suoi. A questo punto l’unica cosa che sensata che dovrebbe fare è ammettere il fallimento e andare a casa. Se questo governo risultati non ne ha centrato nemmeno con la maggioranza quasi compatta, figurarsi cosa farà ora che è ridotto a brandelli”.

Pd: “In Sicilia teatrino, mentre i reparti chiudono”

Anche il Pd all’attacco: “Al governo di Centrodestra interessano poco i problemi quotidiani dei cittadini. Abbiamo assistito al teatrino delle nomine dei direttori Asp mentre in molti ospedali, come quello di Sciacca, reparti importanti rischiano di chiudere”, ha detto Michele Catanzaro, capogruppo dem all’Ars.
“La spartizione è stata completata – aggiunge – ma mentre la maggioranza di governo recitava nel teatrino della suddivisione delle direzioni Asp, nessuno degli attori in scena si accorgeva di quanto stava accadendo fuori dal palazzo. All’Ospedale “Giovanni Paolo II di Sciacca, città dove lo scorso novembre migliaia di persone sono scese in piazza per protestare contro il continuo depotenziamento dei servizi sanitari, l’unico medico in organico nell’unità operativa di oncologia ha deciso di trasferirsi all’Asp di Trapani. Stanco dei carichi di lavoro quotidiani ai quali da solo è sottoposto nelle attività di radioterapia e servizi ambulatoriali, il dirigente medico ha accettato un incarico a tempo determinato e tra pochi giorni, quando l’Asp di competenza autorizzerà la sua richiesta di aspettativa, lascerà il reparto”.

Drago all’Asp di Ragusa: scoppia la polemica

“Spero di poter esprimere un valore aggiunto: la passione. Compatibilmente con le risorse a disposizione, lavorerò per dare risposte ai cittadini”. Giuseppe Drago, classe ’59, è il nuovo commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Ragusa. La sua nomina ha scatenato una polemica sollevata dal sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna che ha parlato di una scelta “incredibile ed eticamente pessima”. Una nomina, ancora, che “non può non suscitare sorpresa e sconcerto. Il dottor Drago è stato uno dei protagonisti di una delle stagioni più buie e scandalose della sanità in provincia di Ragusa degli ultimi decenni”. Dal canto suo, il neo commissario ha confermato la volontà di “metterci la faccia”: “Vivo e ho vissuto giornalmente questa Azienda – ha detto – sono del territorio, mi confronto con le persone per strada e voglio metterci la faccia” .

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