Stop mascherine al chiuso, gli infettivologi: "Sarebbe stata utile più cautela"

Stop mascherine al chiuso, gli infettivologi: “Sarebbe stata utile più cautela”

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Stop mascherine al chiuso, gli infettivologi: “Sarebbe stata utile più cautela”

Giuseppe Bonaccorsi  |
domenica 01 Maggio 2022

Parlano gli esperti Cacopardo e Iacobello. per il prof. Pomara invece bisogna fare tesoro delle mascherine e mantenerle a vita in ospedali ed Rsa per ridurre le infezioni ospedaliere

Il green pass sta per diventare lontano ricordo. Per le mascherine, invece, mini rivoluzione col mantenimento sino al 15 giugno nei mezzi pubblici, nei cinema e teatri, in tutti gli eventi sportivi al chiuso e soprattutto negli ospedali ed Rsa. Ma anche queste restrizioni dovrebbero decadere del tutto a partire dal 15 giugno. Al contrario da oggi niente più chirurgiche ed Ffp2 anche in luoghi al chiuso come bar e ristoranti. Le autorità sanitarie invitano comunque alla cautela e soprattutto spingono i cittadini che ancora non hanno effettuato la terza dose a mantenere quelle norme basilari di sicurezza. E così, per fortuna, in due anni si sono fatti passi avanti da gigante contro il virus, attraverso soprattutto i vaccini (il 90% degli italiani si è immunizzato), ma anche grazie a questo presidio che è diventato la compagna più stretta della nostra esistenza. E dire che nell’inverno del 2020, in piena pandemia, c’era la ricerca spasmodica di questi presidi che scarseggiavano persino negli ospedali.

Il rischio è che i positivi aumentino

Ma, visti i numeri dei contagi di oggi e il fatto che il virus continui a circolare siamo o non siamo nelle condizioni di dire realmente addio alle mascherine, oppure bisognava per un certo periodo continuare a mantenerle? Abbiamo girato la domanda  agli esperti. Per il prof. Bruno Cacopardo, direttore delle Malattie infettive del Garibaldi Nesima di Catania e profondo conoscitore del Covid bisognava mantenere una certa cautela. “Penso –  spiega il docente – che è un controsenso abbattere le barriere di protezione e lasciare circolare il virus da un lato (evviva l’emergenza è finita), mentre dall’altro, negli ospedali se si è positivi si finisce in “campi di concentramento” sanitari dei reparti Covid, qualsiasi sia la ragione dell’ingresso in ospedale…Ma se una emergenza finisce deve finire davvero”. Cacopardo si riferisce al gravissimo problema sorto negli ultimi mesi in cui pazienti che arrivano in ospedale per patologie gravi non Covid, solo perché risultano positivi anche se asintomatici, finiscono in reparti Covid dove ottengono una assistenza che spesso non è adeguata alle loro reali esigenze sanitarie.

Si rischia di intasare gli ospedali

Lo stesso concetto viene espresso dal direttore delle Malattie infettive del Cannizzaro di Catania, Carmelo Iacobello. “Negli ospedali ci si è resi conto che oggi esiste un nuovo scenario che vede pazienti incidentalmente positivi che finiscono in reparti infettivi senza criterio. Ora il “liberi tutti” per le mascherine può scatenare un rischio supplementare per la sostenibilità degli ospedali, perché avendo al momento il 18, 20% di positivi tra i tamponati, con l’abbandono delle mascherine i positivi potrebbero ulteriormente aumentare col rischio di un nuovo intasamento in ospedale, non più polmoniti da Covid, ma per infartuati, ictus, fratturati”.

I decessi Covid non causati dal virus

Iacobello si sofferma anche sul numero dei decessi di questo periodo a causa del Covid per dire chiaramente che la stragrande maggioranza delle morti non è causata da patologie correlate col Covid “ma per altre patologie. Si tratta spesso di pazienti anziani che quando risultano positivi stentano a negativizzarsi. Durante la loro degenza in ospedale  però decedono per altre malattie, ma vengono conteggiati tra i deceduti da Covid”.

Mascherine oltre il virus

Sul liberi tutti per la mascherina il prof. Cristoforo Pomara, professore ordinario di Medicina Legale ed ex componente del Cts regionale parla, invece,  di rischio di “ritorno agli errori del passato”. Il docente aggiunge che “Già si comincia a parlare di abolizione della mascherina anche in ospedali ed Rsa. E sarebbe un errore. Noi non viviamo soltanto con il Covid. Nei recenti report dell’Ania si evince come nei nostri ospedali, negli ultimi 10 anni, è rimasta costante la  mortalità per infezioni nosocomiali. Quindi rischiamo di non imparare la lezione. Abbiamo scoperto col Covid l’utilità delle mascherine e ora stiamo tornando ai vecchi errori. A  mio modo di vedere, invece, bisogna fare tesoro delle mascherine e dei calzari per i visitatori e nessuno dovrebbe ormai entrare in un ospedale senza una mascherina chirurgica. Lo dico da risk manager medico legale vist e considerato che negli ultimi tempi negli ospedali abbiano notato un abbattimento delle percentuali di infezioni nosocomiali. E allora nelle strutture a rischio perché dobbiamo marciare verso l’abolizione di questi presidi?”.  

Giuseppe Bonaccorsi

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