In Sicilia positivi dopo matrimonio, dubbi sul green pass cerimonie - QdS

In Sicilia positivi dopo matrimonio, dubbi sul green pass cerimonie

Luigi Ansaloni

In Sicilia positivi dopo matrimonio, dubbi sul green pass cerimonie

sabato 17 Luglio 2021

Se ormai da più di un mese è in vigore il certificato verde per gli eventi come i ricevimenti di nozze, com'è possibile che succedano ancora focolai di covid?

Venti positivi dopo un matrimonio, a Bolognetta, un vero e proprio focolaio che preoccupa la cittadina palermitana.

Attualmente sembra che il tutto sia stato circoscritto, ma la domanda rimane: se ormai da più di un mese è in vigore il certificato verde per gli eventi come i ricevimenti di nozze, com’è possibile che succedano ancora focolai di covid in questi eventi?

POCHI CONTROLLI

La risposta è che, a prescindere dal singolo caso e dal sempre inevitabile incidente di percorso, i controlli sono pochi.

Il Cts qualche settimana fa ha dato il libera al protocollo per i ricevimenti e tutte le altre funzioni civili e religiose, documento davvero molto atteso da milioni di italiani dopo un anno e mezzo praticamente di stop, e che è scattato il 15 giugno.

Si può praticamente fare tutto: possibilità di ballare, di pranzare o cenare al chiuso (con delle limitazioni, si, ma non certo stringentissime), un tetto massimo (mille persone, anche questo molto molto largo) ed è stato ribadito, in questo protocollo, che per partecipare alle cerimonie sarà necessario avere una delle tre certificazioni verdi: avvenuta vaccinazione, avvenuta guarigione, tampone con esito negativo effettuato nelle 48 ore precedenti.

LA NORMATIVA

Fino al 1° luglio, però, di fatto nessuno poteva controllare nessuno. Buco normativo, anarchia di fatto. La “correzione’”ai precedenti decreti è arrivata con una Comunicazione Congiunta, che però non ha valore di legge, come afferma al Messaggero l’avvocato Marco Mocavini, dell’associazione FEU. Inizialmente il green pass era pensato per la zona gialla, poi è stato applicato anche alla bianca. Inevitabile, visto che già da oggi tutta Italia è in quella fascia di restrizioni.

“Ci sarà un controllore, che sarà chi si occupa della struttura dove si svolge la cerimonia che dovrà essere dotato di una speciale applicazione che permetterà di leggere il Q code degli ospiti – diceva al qds.it Serena Ranieri, presidentessa di Federmep -. Gli ospiti poi dovranno a loro volta avere un’applicazione, che tutelerà la privacy e che non svelerà se si è o meno vaccinati, ma solo se in quel momento si ha il green pass”.

Il problema è che da più parti arrivano segnalazioni che non tutti fanno questi controlli, e dunque il rischio focolai è sempre dietro l’angolo.

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