Le meraviglie della Sicilia dentro i calici: Baglio Reale, vini per passione e tradizione - QdS

Le meraviglie della Sicilia dentro i calici: Baglio Reale, vini per passione e tradizione

redazione

Le meraviglie della Sicilia dentro i calici: Baglio Reale, vini per passione e tradizione

sabato 18 Novembre 2023

Un’azienda dinamica e moderna gestita da Giuseppe Coddretto, affiancato dall’enologo Giacomo Spanò, che non dimentica le sue origini

Visione innovativa legata al rispetto del territorio, vini con carattere, piacevolezza ed eleganza, puntando sempre all’eccellenza. Queste le caratteristiche di Baglio Reale, azienda a conduzione familiare ma dinamica, che nasce dal progetto imprenditoriale di Giuseppe Coddretto e Giacomo Spanò, entrambi wine-maker, che decidono di valorizzare i vigneti di famiglia secondo tradizione, mantenendo cioè la lavorazione manuale di un tempo, ma unitamente all’uso di nuove tecnologie.

Il percorso di crescita dell’impresa

È Giuseppe che ci racconta il percorso di crescita dell’impresa: “L’azienda è presente da ben quattro generazioni – spiega Coddretto – Baglio Reale, però, è un progetto che nasce esattamente 4 anni fa, dopo avere ottenuto la mia laurea in viticoltura ed enologia nel 2016. A seguito di varie esperienze fatte in diverse aziende vitivinicole, il mio obiettivo finale era quello di portare in bottiglia il vino di nostra produzione, e intendo ‘nostra’ perché sono stato affiancato dall’enologo Giacomo Spanò, del territorio di Marsala. È una persona con la quale ho lavorato, sia durante gli anni universitari che dopo. È nata quindi così, da questa nostra unione, il progetto di produrre insieme i vini”.

Tecniche innovative e all’avanguardia

L’eredità storica e familiare di Baglio Reale, lo si accennava poc’anzi, affonda le sue radici indietro nel tempo ed ha avuto un ruolo importante nella sua nascita.
“Le prime generazioni della famiglia di Giacomo – racconta Coddretto – avevano commercializzato, intorno alla seconda metà dell’Ottocento, le prime produzioni del vino Marsala in Inghilterra. Si parla però di un’altra generazione, questa non è più un’attività perseguita dalla Baglio Reale che produce un’altra tipologia di vino. Oggi in azienda impieghiamo, infatti, nuove tecnologie: biotecnologie avanzate, fermentazioni termocondizionate e la criomacerazione. Sono queste le tecniche più innovative e all’avanguardia per la nuova produzione del vino. Il mercato di oggi tende a richiedere vini che abbiano corredi aromatici più esplosivi, in riferimento ai vini bianchi. Questo risultato si può ottenere attraverso la criomacerazione”.

“Si tratta di una macerazione alla temperatura di 6 gradi – spiega il giovane imprenditore – per la durata di otto ore. Vale a dire un lasso di tempo relativamente breve per i vini bianchi, ma utile per far sì che venga trasferito tutto il corredo aromatico, che si trova principalmente nelle bucce, nella massa liquida. Questa è una tecnica che un tempo non esisteva. Parlando invece degli affinamenti, a fine fermentazione alcolica teniamo i vini in vasca a contatto con le fecce fini, dove, durante la settimana, per due volte, vengono effettuati dei bâtonnage per lavorare sulla mannoproteina del lievito che ci permette di ammorbidire il prodotto, di cedergli un corredo aromatico più spiccato, e a portare struttura al futuro vino. A differenza di ciò che avveniva in passato, quando non si lavorava in assenza di ossigeno, quindi in riduzione, ma c’erano dei vini molto più ossidati, oggi la tendenza è, invece, quella di avere vini più freschi, più limpidi. Insomma, produrre il vino del nonno era ben diverso dal produrre il vino di oggi. Noi qui a Baglio seguiamo le tendenze del mercato e il nostro obiettivo è quello di migliorarci sempre nel tempo. Ma per quali prodotti e quali specialità si caratterizza la produzione di Baglio Reale? Quali sono, insomma, le sue eccellenze?

Puntiamo su vini autoctoni

Abbiamo cinque tenute – spiega Coddretto – con le quali puntiamo principalmente sui vini autoctoni della Sicilia occidentale, quindi il Grillo, lo Zibibbo, il Catarratto, (che non mettiamo però ad oggi in bottiglia), il Nero D’Avola, il Syrah e il Perricone. Per ciascuno di questi vini cambia ovviamente il vitigno, andiamo da vitigni semi-aromatici, come il Grillo, ai non aromatici. Le nostre lavorazioni di punta sono sul Grillo, il Nero D’Avola e lo Zibibbo”.

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