Incredibile vicenda in una scuola media di Messina: un'alunna inizialmente bocciata è stata promossa grazie all'intervento dei legali
Bocciata in terza media per tre lievi insufficienze, ma successivamente promossa grazie all’intervento dei suoi legali. Ha suscitato grande scalpore a Messina la vicenda di una giovane studentessa di una scuola media di Messina, bocciata al termine dell’anno scolastico e in seguito promossa. Una marcia indietro che rischia di segnare un precedente significativo a livello nazionale. I docenti dell’istituto avevano giudicato la preparazione della ragazza insufficiente per passare alla classe successiva, ma questa decisione aveva spinto la famiglia a rivolgersi allo studio legale degli avvocati Santi Delia e Michele Bonetti. Proprio i legali hanno riesaminato la situazione, ottenendo l’accesso agli atti scolastici e inviando una diffida all’istituto peloritano. Delia e Bonetti hanno fatto riferimento, in particolare, all’articolo 6 del decreto legislativo n.62 del 2017, che impone alle scuole di attivare strategie di recupero in caso di carenze nel rendimento degli studenti. Secondo i legali, queste misure non erano state implementate nel caso specifico della studentessa nel corso dell’anno.
Dalla bocciatura alla promozione
Ulteriore sostegno alla loro tesi è arrivato da una circolare ministeriale del 2017, che prevede l’ammissione alle classi successive anche in presenza di insufficienze, a condizione che vengano adottate specifiche strategie di recupero. Presa in considerazione poi anche una sentenza del Tribunale di Aosta che si era espressa nel merito di vicende scolastiche ed eventuali bocciature per insufficienze da dover recuperare. Possibilità di recupero non considerate in prima istanza dai docenti, che avevano infatti optato per la bocciatura. Così l’istituto messinese è stato costretto a fare marcia indietro: consiglio di classe straordinario convocato, posizione della studentessa riesaminata e bocciatura sostituita con indicazioni per recuperare le materie insufficienti durante l’estate. Un precedente, quello verificatosi a Messina, che rischia di fare scuola in ambito giuridico per i futuri pronunciamenti a livello nazionale.
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