Messina, crisi idrica e siccità, si lavora a nuovi piani e misure - QdS

Messina, crisi idrica e siccità, si lavora a nuovi piani e misure

Messina, crisi idrica e siccità, si lavora a nuovi piani e misure

sabato 29 Giugno 2024

Fissato per il 2 luglio un Consiglio comunale straordinario sull’emergenza acqua. Il sindaco Basile: “Alcuni progetti già in corso”. Previsti, in particolare, interventi sulla rete per sostituire le parti più obsolete

MESSINA – Una crisi idrica che la siccità rende ancora più drammatica. A Messina si acuiscono i problemi, specie per gli abitanti delle zone che da sempre presentano delle vulnerabilità nel sistema di distribuzione, soprattutto d’estate, quando il consumo d’acqua aumenta.

Per parlare di questa emergenza è in programma per martedì prossimo un Consiglio comunale straordinario. L’erogazione, rispetto a giugno 2023, è stata ridotta e sul sito di Amam sono pubblicati i nuovi orari di distribuzione per permettere alla cittadinanza di organizzarsi. Occorre soprattutto evitare gli sprechi e per questo il Comune ha anche diffuso delle linee guida sui comportamenti da seguire. La nuova riorganizzazione con una tabella oraria messa a punto da Amam non arriva a coprire le esigenze di tutti i cittadini, specie nei villaggi della zona nord.

L’area che da Pace si estende per tutti i villaggi della riviera, Torre Faro compresa, e che abbraccia le località collinari di Castanea, Gesso, Masse, e poi Spartà, San Saba, Rodia fino a Ponte Gallo è, da sempre, la più svantaggiata. Nel piano dell’Amministrazione comunale sono previsti anche qui interventi nella rete con la sostituzione delle parti più vetuste, che dovrebbe portare in futuro al definitivo superamento delle criticità.

Interventi che riguardano tutta la città ma che sono iniziati solo nella zona centrale e non senza difficoltà. Non si possono, infatti, sovrapporre troppi cantieri e mancano i finanziamenti per l’ammodernamento di tutta la rete che soffre di mali mai affrontati in passato. La distanza dalle fonti principali di approvvigionamento non sempre riesce a essere compensata con la presenza dei pozzi privati. Castanea e Massa San Giorgio ricevono l’acqua soltanto 4 ore al giorno. A Sperone e Faro Superiore la riduzione porterà un’erogazione per circa 16 ore. A Curcuraci, Marotta, Sant’Agata, Faro, Ganzirri e Granatari potranno approvvigionarsi soltanto per circa 7 ore e a Gesso alcune famiglie sono costrette a chiamare l’autobotte una volta a settimana.

Nelle comunità colline poi fanno paura gli incendi

Preoccupa particolarmente il fatto che in questa zona i residenti nel periodo estivo si moltiplicano. Molti qui hanno le seconde case e in più ci sono bar, ristoranti, case vacanze e b&b che aumentano la loro attività tra giugno e settembre e che temono che i disservizi causati dall’emergenza idrica producano anche una perdita economica. Spaventa più questo che le situazioni che potrebbero venire a crearsi per disabili e anziani perché, in quel caso, l’Amam è attrezzata per intervenire con autobotti insieme al Coc. Nelle comunità colline poi fanno paura gli incendi. L’anno scorso ettari di vegetazione sono andati in fumo, molti hanno ancora vivo il ricordo e temono il ripetersi di quegli eventi e che la mancanza di acqua possa rendere tutto più complicato.

A Torre Faro già manca l’acqua

Torre Faro è il villaggio costiero che più sarà preso d’assalto da turisti ma anche da messinesi e addetti ai lavori che saranno impegnati nei numerosi eventi in programma tra giugno e agosto negli spazi attrezzati. I residenti lamentano già che l’acqua qui non arriva per le sette ore indicate in tabella, ma per molto meno, e con una pressione che non sempre consente di riempire i serbatoi. Situazioni critiche a macchia di leopardo anche in centro (meno ore rispetto alla tabella e bassa pressione). Va meglio nella zona sud per la presenza di pozzi autonomi.

L’Amministrazione, come è stato sottolineato più volte, sta intervenendo sul piano strutturale. Il Sindaco Basile ha sottolineato che la programmazione avviata per tempo ha permesso di avanzare progetti già in corso di realizzazione, finanziati o in attesa di fondi comunitari. Tra le azioni principali, il potenziamento della rete idrica per ridurre le perdite, la creazione di nuovi pozzi, specialmente nella zona sud di Briga, e il miglioramento dell’impianto di Torrerossa – Bufardo. Ma ci cercano altre soluzioni perché l’emergenza è regionale e va affrontata oltre i confini locali.

Amam ha annunciato iniziative per il riuso delle acque reflue dagli impianti di Mili e San Saba e ha aperto un avviso per soluzioni innovative di desalinizzazione delle acque marine, con scadenza per le proposte fissata al primo di luglio. Accanto a queste misure strutturali, c’è il completamento della connessione del nuovo serbatoio di Montesanto con quello vecchio, e dei lavori di rifunzionalizzazione dell’acquedotto Alcantara. “Questi interventi – ha dihiarato il sindaco Basile – mirano a migliorare l’approvvigionamento e la gestione delle risorse idriche, aumentando la capacità di risposta durante le emergenze”.

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