“Messina, un malato grave” Santoro entra a gamba tesa - QdS

“Messina, un malato grave” Santoro entra a gamba tesa

Lina Bruno

“Messina, un malato grave” Santoro entra a gamba tesa

venerdì 25 Febbraio 2022

Si è insediato il commissario che dovrà traghettare il Comune a nuove elezioni, criticando subito la gestione De Luca. Che replica piccato: “Si è confuso, credeva di essere a Palazzo D’Orleans”

MESSINA – Portare la città in tempi brevi verso le Amministrative e a un nuovo governo, ma nel frattempo garantire efficienza nei servizi, funzionalità della macchina comunale, dal punto di vista organizzativo e contabile, consolidare i rapporti con le istituzioni, esterne e interne. Leonardo Santoro, quarto commissario straordinario al Comune di Messina negli ultimi 20 anni, è già al lavoro per assolvere al mandato ricevuto insieme ai suoi vice, Francesco Milio e Mirella Vinci.

Il funzionario, che ricopre già due importanti incarichi regionali, quello di segretario generale dell’Autorità di Bacino e di dirigente dell’Ufficio speciale per la progettazione, ha dato già una sua lettura della situazione trovata, anche se con poche affermazioni e senza entrare troppo nel merito o citare specifiche problematiche su cui intervenire. Ci sono delle criticità da affrontare, la città ha bisogno di ripartire, ha detto Santoro che ha parlato anche di ferite da sanare, se è il caso con interventi decisi e drastici, e di lacerazioni da ricucire. Finora la narrazione fatta da Palazzo Zanca è stata quella dell’ex sindaco Cateno De Luca che descriveva una città salvata dal dissesto, prima nella capacità di spesa, destinataria di moltissimi finanziamenti pronti a concretizzarsi, con partecipate efficienti e servizi rispondenti alle esigenze dei cittadini.

Una narrazione questa che continua adesso anche fuori dal Palazzo nella campagna elettorale che De Luca ha avviato accanto al suo candidato a sindaco Federico Basile e ai suoi ex assessori, designati, in caso di vittoria, anche per la futura Giunta. Santoro invece nel suo incontro con la stampa, dopo l’insediamento ufficiale, ha evocato due immagini abbastanza crude di come si troverebbe la città: quella di un malato con infezioni gravi che rischia la cancrena e quella di una nave che qualcuno ha mandato a sbattere sugli scogli.

Riferimenti e allusioni che non potevano non provocare le reazioni del team che sta muovendo la macchina elettorale di Basile a Messina e dello stesso De Luca che getta però acqua sul fuoco. In una delle sue dirette mattutine sui social infatti usa toni insolitamente pacati anche se dai contenuti comunque pungenti. “Santoro ha svolto il suo compitino e chi conosce la sua progressione di carriera lo sa, era giusto che facesse quel ragionamento, si è confuso, non ha capito di essere a Palazzo Zanca credeva di essere a Palazzo d’Orleans. Non siamo spariti, difenderemo la città e tutto quello che abbiamo fatto dalle mistificazioni. Nessun pregiudizio, nessuna azione di ostacolo. E’ ovvio poi che quando si fanno allusioni ci può essere un quadro errato che è stato rappresentato, si andrà nello specifico delle questioni, su tutto ciò che si ritiene di sbandierare che non funziona saremo pronti a discutere e a dibattere”.

“Intanto il fatto positivo è che con l’insediamento del commissario – conclude De Luca – si è messo un punto fermo sulla data delle elezioni che saranno probabilmente a fine maggio …”. Santoro non ha fatto riferimenti particolari “in questo momento è prematuro rappresentare i singoli problemi, – ha detto – l’infezione è troppo ampia”. Sulle partecipate ha sottolineato che si valuteranno caso per caso la qualità e l’efficienza dei servizi offerti, poi deciderà cosa fare, non escludendo un intervento sui vertici. Santoro non si avvarrà dell’aiuto dell’ex sindaco per affrontare alcuni nodi complessi come quello del Piano di riequilibrio anche se De Luca aveva nei giorni scorsi proposto la sua collaborazione.

“La struttura è operativa a 360 gradi, quindi grazie per la disponibilità a titolo personale, ma naturalmente tutto rientrerà nell’alveo delle mansioni istituzionali, del Consiglio comunale e della struttura commissariale”.

Il cenno alle lesioni nel tessuto sociale, ai rapporti compromessi, ovviamente si riferisce al Consiglio comunale con il quale lo strappo è stato profondo ma anche alle Circoscrizioni, istituzioni queste che si sono sentite ignorate dall’Amministrazione comunale che nel suo progetto iniziale aveva intenzione di abolire, a vantaggio di comitati civici. Adesso invece Basile farà liste anche nei quartieri.

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