Parco dei Nebrodi, il presidente uscente Barbuzza traccia il suo bilancio - QdS

Parco dei Nebrodi, il presidente uscente Barbuzza traccia il suo bilancio

Lina Bruno

Parco dei Nebrodi, il presidente uscente Barbuzza traccia il suo bilancio

venerdì 13 Gennaio 2023

Il presidente uscente racconta al QdS gli obiettivi raggiunti e le difficoltà incontrate nei due anni di lavoro alla guida dell’Ente. Una risorsa per il territorio che adesso deve guardare al futuro

MESSINA – Non una zavorra ma un’opportunità, una risorsa del territorio aperta alla valorizzazione delle diverse vocazioni e competenze. È così che adesso si percepisce il Parco dei Nebrodi, ne è convinto il presidente uscente Domenico Barbuzza, che per due anni e mezzo ha guidato l’Ente e che potrebbe essere adesso riconfermato dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani. “Quando si lavora – dice al Quotidiano di Sicilia Barbuzza – i risultati arrivano e anche i riconoscimenti”.

Sono tanti gli attestati di stima ricevuti da parte dei 24 sindaci che fanno parte del Parco, con i quali ha instaurato un proficuo dialogo, ma anche dai dipendenti e sono questi che fanno particolarmente piacere. “Servono persone capaci al posto giusto, spero che la politica se ne accorga”, gli ha scritto qualcuno e Barbuzza aggiunge: “Vivo del mio lavoro per fortuna, non di politica. La politica non mi deve dare niente, sono io che ho dato e do”.

Con questo spirito ha interpretato il ruolo ricoperto in un periodo complicato per vecchi e nuovi problemi: dalle restrizioni per il Covid alle difficoltà finanziarie e i contenziosi irrisolti. “La pausa per il Covid – spiega – mi è servita per conoscere la macchina, andare nelle sette sedi, capire quali erano le criticità. Le problematiche sul personale sono state le prime da affrontare. I guardiaparco per oltre dieci anni sono rimasti fermi alla categoria che avevano, invece erano equiparati al Corpo forestale e ogni cinque anni dovevano avere una progressione. Mi sono trovato con cinque cause, ma abbiamo fatto un atto evitandone altre 15. Abbiamo fermato il gioco e dal 2023 riconosciamo le qualifiche”.

Le criticità sulla mancanza di alcune figure professionali però persistono, perché la Regione ha bocciato la nuova Pianta organica, una questione che Barbuzza ha già discusso con il nuovo assessore Elena Pagana. “Nel parco – evidenzia – ho solo due dirigenti e quattro aree. Ma il Parco è anche burocrazia. Se ho sessanta unità nelle categorie A e B e ho delle B che sono laureate non le posso utilizzare perché mi fanno causa. Abbiamo 105 dipendenti in carico. La Pianta organica non si faceva da dieci anni, l’abbiamo rimodulata e con i numeri sono rimasto a quella approvata cioè 140. Non abbiamo al Parco figure lungimiranti, una guida turistica per esempio, ma neppure un architetto, un ingegnere, un agronomo eppure sono fondamentali. Dicono che c’è il blocco delle assunzioni, c’erano dei parametri dicono sbagliati, tecnicismi per perdere tempo”.

La questione, per Barbuzza, è prioritaria e deve essere trovata una soluzione come è stato in altre situazioni. “Siamo riusciti con un bando – spiega – a mandare venti persone in comando al Corpo forestale, ci provavano da otto anni, con l’accordo che sarebbero rimasti all’interno Parco. Ho preso una struttura ferma e l’ho portata al livello di visibilità e di importanza che merita”.

“La legalità – aggiunge – resta un punto fermo. Abbiamo proseguito ma con altro stile: molte le iniziative di sensibilizzazione fatte con la Commissione prefettizia di Tortorici, ma anche atti concreti, come per esempio l’inserimento in tutti i terreni del Parco nel nostro fascicolo aziendale, così il mascalzone di turno non può fare la semplice autocertificazione per prendersi il terreno e registrarlo come proprio”.

Tra i risultati raggiunti i tre finanziamenti ai Comuni per interventi nei piccoli Borghi e altri due che riguardano collegamenti viari per oltre 4 milioni di euro per i quali si attendono i decreti, mentre è stata completata la dorsale dei Nebrodi. È stato inoltre chiesto un finanziamento di 5 milioni di euro sul Pnrr con il Comune di Sant’Agata di cui si attende l’esito.

L’ipotesi riconferma di Barbuzza, come detto, è ancora possibile e in caso che questa eventualità si verifiche le idee sono già chiare: “Voglio completare quanto iniziato, incrementare le attività con le scuole, sarà una nomina di cinque anni, si farà una programmazione. Attività promozionali? Abbiamo zero euro per la comunicazione”.

Nota dolente è proprio quella delle risorse a disposizione. “Per la gestione – conclude – ho 300 mila euro, che ho usato per pagare gli stipendi. Su 12 milioni di euro che servono per tutti i quattro Parchi hanno messo in bilancio 3 milioni e 800 mila euro. Per il parco dei Nebrodi ci sono 800 mila euro e io ho spese per 280 mila euro al mese. Ad agosto mi arriva una lettera dall’assessorato per rimodulare il bilancio perché vi è stato un taglio di 2 milioni sul personale. Non l’ho fatto. Ho chiesto un emendamento”.

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