Messina, Polizia municipale, polemiche sul cambio al vertice - QdS

Messina, Polizia municipale, polemiche sul cambio al vertice

Lina Bruno

Messina, Polizia municipale, polemiche sul cambio al vertice

sabato 25 Novembre 2023

Il comandante Stefano Blasco ha ufficialmente lasciato l’incarico e sarà sostituito da Maurizio Cannavo. Ma è scontro sulle modalità scelte dall’Amministrazione Basile per questa decisione

MESSINA – Una modalità di sostituzione che ha lasciato uno strascico di polemiche. Stefano Blasco ha lasciato il comando della Polizia municipale nei giorni scorsi e a sostituirlo sarà, attraverso l’istituto del comando, Maurizio Cannavò, attualmente alla guida dei vigili urbani di Ragusa, dove dovrà garantire la presenza di almeno una volta alla settimana.

Non ha meravigliato tanto la mancata conferma da parte del sindaco Federico Basile di Blasco, ma il fatto che non si è scelto il sostituto attraverso un concorso che avrebbe dato stabilità, finalmente, a un ruolo così importante. Lo stesso primo cittadino, fino a pochi giorni prima, aveva parlato di selezione pubblica, magari con un articolo 110, e cioè un’assunzione a tempo determinato.

Ecco perché non è stato confermato Stefano Blasco

Il nuovo comandante della Polizia municipale, originario di Giarre, arriva quindi da Ragusa tramite lo stesso istituto che aveva portato Blasco da Enna a Messina, quando il Comune era retto dal commissario Leonardo Santoro. L’anomalia rilevata quindi è che nulla è cambiato nell’inquadramento contrattuale: perché allora non confermare Blasco per il quale c’era il via libera dal Comune ennese? Lo hanno chiesto formalmente alcuni consiglieri comunali dell’opposizione. L’Amministrazione ha dato una spiegazione e cioè che il sindaco voleva optare in un primo momento per un contratto a tempo determinato per la necessità di avere una garanzia di continuità fino a fine mandato. Il comando da un altro Comune, però, ha offerto la possibilità di un incarico per 36 mesi, sostanzialmente quasi fino alla scadenza della sindacatura Basile, senza dover passare dalla preliminare autorizzazione della Cosfel, la Commissione per la stabilità finanziaria degli Enti locali, che deve dare disco verde a qualsiasi assunzione di un Comune che è sotto procedura di riequilibrio. Blasco non avrebbe potuto assicurare i 36 mesi, visto che ha già trascorso 18 mesi nella Città dello Stretto e al massimo avrebbe potuto ricoprire un incarico per un altro anno e mezzo.

Non c’era molto feeling tra sindaco e comandante

Il sindaco Basile ha detto più volte di non avere nulla da dire sulla professionalità mostrata da Blasco nel periodo trascorso a Messina, nulla di personale ha voluto sottolineare. Ma era abbastanza palese che tra il sindaco e il comandante non ci fosse molto feeling: traspariva da qualche sfumatura nelle varie dichiarazioni e interviste malgrado le frasi di rito. Prima di tornare a Enna Blasco ha sottolineato che era “preparato da tempo a questo distacco e la speranza coltivata più da tantissimi miei colleghi che da me, ha reso questi giorni incerti e interiormente faticosi. È stata una bellissima esperienza accompagnare per un tratto Messina in un percorso di rinascita che mi auguro prosegua. Ringrazio tutti i colleghi e la città per l’affetto e la stima dimostrata, che ho sempre cercato di ricambiare col massimo impegno. Auguro al mio successore Maurizio Cannavò di svolgere un lavoro migliore di quello che ho portato avanti io”.

Un po’ di amarezza quindi, ma nella certezza di avere esercitato il suo ruolo, malgrado il numero esiguo di vigili in organico su cui poteva contare, nel migliore dei modi. Ha raccolto apprezzamenti tra i cittadini ma anche tra il personale della Municipale. Gli è stata per esempio riconosciuto una gestione quasi impeccabile della viabilità durante i grandi eventi, anche se a volte si rammaricava che non venisse dato un sufficiente pubblico riconoscimento all’operato dei suoi uomini da parte del primo cittadino.

Non sono mancate le reazioni politiche

Il gruppo della Lega, attraverso il consigliere comunale Mirko Cantello, si è chiesto se la “la Polizia municipale di Messina non sia forse una merce di scambio per ripagare impegni e promesse elettorali. Già ad aprile avevamo presentato un’interrogazione al sindaco anche nella qualità di assessore con delega alla Polizia municipale, con cui gli chiedevamo di conoscere quali determinazioni intendeva adottare con riferimento alla scadenza del primo periodo di comando di Blasco e di chiarire se aveva intenzione di procedere ad un rinnovo, ad una nomina fiduciaria o alla indizione di un concorso. Ovviamente Basile non ha ritenuto di dovere fornire alcuna motivazione sulle ragioni del congedo del comandante Blasco, limitandosi a dichiarare che preferisce avere un nuovo comandante a disposizione per i prossimi 36 mesi, cioè per la durata residua del suo mandato amministrativo”.

Motivazioni politiche o meno, la nomina ha un carattere fiduciario e su questo ha puntato il sindaco.

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