L’impianto di Giammoro rappresenta una risorsa, economica e occupazionale, per tutto il territorio, ma occorre sciogliere i nodi sul destino dei lavoratori per i quali è scaduta la Cassa integrazione
Dovrebbe arrivare a breve la risposta dal ministero del Lavoro sulla richiesta di proroga di dodici mesi della Cassa integrazione per i lavoratori della Duferco di Giammoro, scaduta il 27 luglio. Il contratto di solidarietà era stato firmato lo scorso 15 luglio dall’azienda e i sindacati. La crisi e il profondo cambiamento del contesto internazionale nel mercato dell’acciaio ha spinto Duferco a prevedere per Giammoro un piano di diversificazione per mantenere la sua presenza sul territorio.
A maggio Antonio Gozzi, presidente del Gruppo, aveva presentato alla Camera di Commercio di Messina il Piano industriale per la riconversione in chiave green delle acciaierie. Previsti 95 milioni di euro di investimenti con un impatto economico e occupazionale importante sulla zona tirrenica del messinese, ma con riflessi per l’intera Sicilia. Il progetto è stato illustrato alcune settimane fa nel corso di un incontro all’assessorato delle Attività produttive della Regione Siciliana, cui hanno partecipato, oltre all’assessore Edy Tamajo, rappresentanti del dipartimento Lavoro, dell’azienda e dei sindacati. Al termine era stata inviata una nota al ministero delle Imprese e del Made in Italy e al ministero del Lavoro, sollecitando una convocazione urgente delle parti per discutere della proroga della cassa integrazione a tutela dei lavoratori coinvolti.
Il nodo centrale per il Piano di Duferco
Il nodo centrale adesso sono i tempi necessari per trasformare l’ambizioso Piano di Duferco in opportunità reali. Il piano ha tre pilastri: energetico, logistico e uno propriamente industriale. “L’obiettivo – ha spiegato Gozzi in fase di presentazione – è quello di consolidare l’occupazione esistente e se succederà quello che auspichiamo, la realizzazione del Ponte sullo Stretto, si realizzerà una sorta di area industriale, una piattaforma logistica in provincia di Messina insostituibile perché siamo a venti chilometri da un cantiere e non esiste uno stabilimento industriale così attrezzato, sia dal punto di vista degli strumenti con capannoni di altezza importante e dal punto di vista dei collegamenti, come il nostro di Giammoro. Un sito ideale per sviluppare le attività connesse direttamente e indirettamente alla realizzazione degli investimenti infrastrutturali siciliani”.
Le garanzie richieste e l’intervento di Daniele David
In attesa che le aree di intervento identificate dal gruppo Duferco – logistica, energia e servizi legati agli investimenti infrastrutturali – prendano forma, ci sono 170 lavoratori che dal 27 luglio non hanno più alcun ammortizzatore sociale. Cgil e Fiom hanno chiesto garanzie “di sostegno al reddito e di continuità occupazionale, supportata da adeguata formazione professionale, appena il progetto di riconversione decollerà”.
“Valutiamo positivamente – ha detto Daniele David, segretario Fiom Messina – il percorso intrapreso che impegna l’assessorato su redditi e formazione. Adesso i punti chiave sono la celerità di realizzazione del progetto per il ritorno al lavoro e il rilancio dell’area nel segno della transizione ecologica e le misure per i lavoratori, comprese ulteriori forme di sostegno al reddito nel periodo di passaggio”.
Investimento da circa 95 milioni di euro
Si auspica anche che col nuovo piano industriale di riconversione arrivino il rilancio e le nuove assunzioni che l’azienda ha assicurato a maggio, ma anche a metà luglio durante l’incontro a Palermo. L’investimento complessivo, circa 95 milioni di euro, consentirà lo sviluppo e la gestione di attività in parte già avviate dal Gruppo. C’è il nuovo impianto Peaker, a basso impatto ambientale e alimentato a gas naturale, già costruito all’interno dell’area industriale di Giammoro, che sarà messo a disposizione di Terna per garantire la sicurezza e del sistema elettrico regionale e la sua sostenibilità ambientale.
Nella logistica il passo avanti è stato fatto a marzo quando il Comitato di gestione dell’Adsp dello Stretto ha deliberato il rilascio alla Duferco Terminal Mediterraneo Spa della concessione del pontile di Giammoro e l’autorizzazione per la gestione commerciale del sito al servizio dei vettori marittimi. L’azienda ha presentato un progetto di sviluppo con l’obiettivo di garantire servizi navali e logistici efficienti. Il gruppo Duferco si è impegnato a investire venti milioni di euro in sovrastrutture del pontile. Ci sono traffici che si stanno sviluppando nel bacino del Mediterraneo, legati anche al mondo dei container, che si conta di intercettare, vista la possibilità reale di espansione che molti studi evidenziano.
I dettagli del progetto e gli obiettivi
Fa parte del piano Hydrogen Valley, poi, il progetto promosso da Duferco in collaborazione con Caronte Spa e Nippon Gases Italia, che mira a sviluppare una azienda nell’area di Giammoro in grado di produrre circa cento tonnellate all’anno di idrogeno verde, con un impianto fotovoltaico da 4 Mw e un elettrolizzatore da 1 Mw. L’operazione sarà realizzata con un investimento in parte finanziato nell’ambito del bando “Hydrogen Valleys” del Pnrr, attraverso la Regione Sicilia.