Le mete più gettonate? Agriturismo e città d’arte - QdS

Le mete più gettonate? Agriturismo e città d’arte

redazione

Le mete più gettonate? Agriturismo e città d’arte

mercoledì 22 Giugno 2022

Le preferenze degli italiani pronti a partire per la prima vera estate “in vacanza” dopo due anni di pandemia. Coldiretti e Assoturismo fotografano i trend delle prossime vacanze

PALERMO – Con il definitivo allentamento delle misure anti Covid, l’estate 2022 si prospetta come la prima vera stagione della ripresa di vacanze e turismo dopo due anni di pandemia. Gli italiani, finalmente, sono pronti a fare le valigie e, tra le mete predilette per queste ferie in arrivo, sembrano spiccare agriturismi e città d’arte.

Questa estate sette italiani su 10 andranno in agriturismo

Da un’indagine Coldiretti-Noto Sondaggi sulle ferie degli italiani, infatti, emerge che questa estate oltre sette italiani su 10 (72%) andranno in agriturismo, per trascorrere le proprie vacanze o anche semplicemente per mangiare, simbolo di una nuova tendenza verso il turismo green e sostenibile, spinta dalla ricerca di relax nel tempo della guerra e della pandemia.

In testa alle motivazioni che spingono gli italiani in agriturismo c’è la voglia di contatto con la natura, mentre al secondo posto c’è l’enogastronomia. Un trend trainato dal fenomeno dei cuochi contadini, gli agricoltori chef a chilometri zero. Al terzo posto, rileva il sondaggio, c’è la voglia di relax, ma c’è anche qualcuno che ha paura del Covid e trova sicurezza nello stare in campagna e chi vuole fare attività sportiva. L’amore degli italiani per l’agriturismo è dimostrato anche dal fatto che a ben 20,5 milioni di italiani piacerebbe aprirne uno.

In crescita il turismo di prossimità

Tra le tendenze dell’estate 2022 c’è la crescita dei viaggi di media e breve distanza e del turismo di prossimità, il ricorso a prenotazioni last minute e la preferenza per alloggi autonomi, luoghi e attività all’aria aperta. Cresce anche l’interesse per le mete minori. Inoltre la tendenza a muoversi in periodi meno affollati spinge verso un altro aspetto importante per l’economia dell’intero settore: la destagionalizzazione e l’allungamento dei soggiorni medi. L’offerta agrituristica è addirittura cresciuta per numero di aziende (+2%), superando quota 25mila (25.060 aziende autorizzate nel 2021). L’alloggio (con 20.492 aziende, 82% del totale) e la ristorazione (12.455, il 62% del totale) si confermano i due pilastri dell’agriturismo. Ma la degustazione proposta da 6.412 aziende (il 32% del totale delle aziende) è addirittura cresciuta del 7,6%.

Le città d’arte si candidano al ruolo di protagoniste dell’estate

Ma anche la grande bellezza del patrimonio culturale italiano è pronta a tornare a conquistare visitatori stranieri e domestici. E le città d’arte si candidano al ruolo di protagoniste dell’estate: tra giugno e agosto sono previsti 27,4 milioni di presenze, oltre 5,5 milioni in più rispetto al 2021. Un boom dovuto soprattutto al ritorno dei turisti dall’estero: le presenze turistiche straniere dovrebbero essere oltre 17,5 milioni, il 34% in più rispetto alla scorsa estate. È quanto emerge da uno studio condotto da Cst per Assoturismo Confesercenti.

Quest’estate il turismo culturale crescerà del +24,6%

Lo studio parte da analisi e interviste ad oltre 1.200 imprenditori effettuate nelle principali 100 città d’arte (per capacità di posti letto, notorietà sul mercato e presenze turistiche) distribuite su tutto il territorio nazionale: 17 sono situate nelle regioni del Nord Ovest, 28 in quelle del Nord Est, 30 nel Centro Italia e 25 nelle regioni del Sud e nelle Isole. Il quadro che emerge è quello di una netta accelerazione, agevolata dalla fine delle restrizioni e dalla ripresa dei movimenti turistici internazionali: quest’estate il turismo culturale crescerà del +24,6% rispetto all’anno precedente, l’aumento più rilevante tra tutti i segmenti di offerta turistica e della media complessiva del settore (+14,3%).

Complessivamente si stima che il movimento del trimestre potrebbe raggiungere i 27,4 milioni di pernottamenti. Sebbene non sufficiente ancora a recuperare pienamente i livelli del 2019, quando i visitatori delle città d’arte erano stati 44 milioni, l’aumento conferma comunque la ritrovata vitalità del turismo culturale, che già nei primi 5 mesi del 2022 ha registrato un totale di 30,3 milioni di pernottamenti. Una buona notizia non solo per le strutture ricettive ma per tutta la filiera del turismo culturale, dai musei ai siti culturali e archeologici, dalle guide turistiche alla ristorazione, dai servizi di noleggio e di trasporto fino alle attività commerciali: complessivamente 343 mila imprese e oltre 1,4 milioni di addetti nei settori produttivi direttamente o indirettamente coinvolti.

A guidare la ripresa del turismo, dunque, sono proprio quelle città d’arte che più di tutti hanno pagato, sia in termini di presenze che di spesa, gli effetti della pandemia. E la vitalità di questo segmento avrà ricadute positive sull’intero sistema paese. Secondo le stime del report, il turismo culturale, tra gennaio e agosto 2022, genererà 9,1 miliardi di euro di spesa turistica, di cui 4,3 nel solo trimestre estivo, per il 53% generato dalla domanda straniera, pari all’1,4% del totale dei consumi nazionali. Una spinta sufficiente ad annullare quasi completamente la flessione di spesa delle famiglie prevista per lo stesso periodo a causa dell’aumento dell’inflazione (-10 miliardi di euro).

La progressiva uscita dall’emergenza sanitaria e il superamento delle misure anti-Covid ha contribuito a riattivare soprattutto il turismo straniero di prossimità, anche se un timido segnale di ritorno del turismo extraeuropeo è stato registrato dalle imprese ricettive delle città d’arte, che si confermano come i principali hub del turismo italiano. Dunque, la crescita delle presenze turistiche straniere durante il trimestre estivo sarà sostenuta essenzialmente dai turisti europei e degli statunitensi, ma un piccolissimo contributo alla spesa turistica arriverà anche dalla modesta quota di turisti extraeuropei che si riaffacciano nelle città d’arte dopo un lungo periodo di fermo pressoché totale delle prenotazioni.

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