Milazzo, ex asilo Calcagno, lavori ancora fermi al palo - QdS

Milazzo, ex asilo Calcagno, lavori ancora fermi al palo

Stefano Scibilia

Milazzo, ex asilo Calcagno, lavori ancora fermi al palo

Stefano Scibilia  |
martedì 13 Febbraio 2024

Il Comune ha risolto il contratto d’appalto con la Sgrò Alvaro per il recupero dell’ex scuola destinata ad ospitare il Museo delle tradizioni marinare di Vaccarella. Per il via agli interventi occorre un appalto bis

MILAZZO – I lavori di recupero dell’ex asilo Calcagno devono riprendere prima possibile così da poter realizzare il Museo delle tradizioni marinare di Vaccarella, a prescindere dall’attuale contenzioso. È questo, in sintesi, l’esito della seduta del Consiglio comunale straordinaria dedicata al discusso appalto, che ha visto uno scontro tra gli Uffici comunali e la ditta Sgro’ Alvaro di Catania, concluso con la risoluzione del contratto.

Fare chiarezza sull’appalto dell’ex asilo Calcagno

Un’adunanza straordinaria del consiglio comunale che si è svolta su richiesta dei consiglieri d’opposizione Damiano Maisano, Lorenzo Italiano, Giuseppe Crisafulli e Alessio Andaloro. Un dibattito in aula utile a fare chiarezza sull’appalto di lavori di restyling dell’ex asilo Calcagno. Importante il contributo dato dal dirigente del settore Lavori pubblici, Domenico Lombardo, intervenuto in aula per spiegare cosa è successo: dall’iter progettuale, fino all’ultimo step, emergente dagli atti (richiesti e ricevuti in circa 500 pagine), della risoluzione del contratto.

Complessa la trattazione della pratica riguardante la gara

In aggiunta, il sindaco Pippo Midili, ha fatto osservare a Maisano, esponente di Sud chiama nord, che le 500 pagine dimostrano quanto sia stata complessa la trattazione della pratica riguardante una gara per recuperare un monumento abbandonato e fatiscente da destinare a Museo delle tradizioni marinare di Vaccarella. A prescindere dallo stato attuale, il primo cittadino sostiene che il cantiere si chiuderà e l’asilo diventerà museo, così come previsto in progetto e voluto dall’Amministrazione, entro la fine del suo mandato. Nello specifico, poi, Lombardo ha spiegato ai consiglieri che il contenzioso è nato perché la ditta all’atto pratico non aveva avviato i lavori. Per questo motivo non era possibile dare seguito alla richiesta della ditta di liquidare un acconto di 120mila euro. Questi gli aspetti che avevano portato alla risoluzione del contratto.

Per quanto riguarda la dura nota della ditta, Maisano ha riscontrato affermazioni contro l’Amministrazione e l’ufficio, ha accennato a ritardi nella nomina dell’archeologo, ha richiamato la rivendicazione dell’acconto richiesto dalla ditta per i lavori eseguiti, e infine anche varianti al progetto. In replica, l’ingegnere Lombardo ha confermato la richiesta di 112mila euro nell’ambito dell’anticipazione contrattuale, ma il Codice degli appalti consente il pagamento solo a seguito di effettivo avvio dei lavori.

Accorato l’intervento di Lorenzo Italiano a nome dei colleghi Maisano, Andaloro e Crisafulli, che ha precisato come nessuno voglia andare contro gli interessi della città ma “il dirigente Lombardo, memoria storica del Comune, può confermare che non è vera l’affermazione del sindaco Midili quando sostiene che negli ultimi 25 anni non ci sia stata una gara d’appalto in città”, quindi l’augurio che il problema trovi una soluzione bonaria in breve tempo.

I lavori per il nuovo museo delle tradizioni marinare sarebbero dovuti terminare a inizio 2023. Adesso occorrerà individuare una nuova ditta per un appalto bis che vada oltre il contenzioso per dare pubblica fruizione ad un immobile storico della città.

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