Vittoria, da guerriera ad anima fragile, "Il calcio era la sua forza" - QdS

Vittoria, da guerriera ad anima fragile, “Il calcio era la sua forza”

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Vittoria, da guerriera ad anima fragile, “Il calcio era la sua forza”

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venerdì 05 Novembre 2021

La passione più grande di Vittoria Campo era il pallone. Il suo profilo Facebook, colmo di fotografie realizzate mentre gioca da calcio, ne è una evidente dimostrazione

La passione più grande di Vittoria Campo era il pallone. Il suo profilo Facebook, colmo di fotografie realizzate mentre gioca da calcio, ne è una evidente dimostrazione.

Un paio di anni fa la ventitreenne aveva persino coronato il sogno di vestire la maglia rosanero, quella della squadra della sua città. È con lo sguardo concentrato sul terreno di gioco ed il sorriso sulle labbra che, a pochi giorni dalla sua prematura scomparsa, amici e parenti la ricordano. Oggi, tra quegli scatti di un passato che sembra ormai remoto, appaiono i messaggi di cordoglio. «Ci hai spiazzati, lasciando in tutti noi un vuoto incolmabile», si legge. E ancora: «Anima speciale, amica vera e sorella di vita», «Amabile, altruista», «Una persona che ha sempre fatto la differenza, nella vita come nello sport», così la definiscono coloro che la conoscevano.

Ad unirsi al coro è Antonella Licciardi, coach del Palermo femminile, che dal 2017 al 2021 ha allenato Vittoria Campo. “Di lei non posso dire che cose belle, perché è la realtà. In questi anni che siamo state insieme ha sempre mostrato una passione infinita per lo sport”, racconta ai microfoni di Qds.it. Un legame profondo, che si era instaurato nel tempo. “Quando sono arrivata alla Ludos lei era già lì: giocava nel ruolo di difensore centrale, mentre io in lei vedevo una centrocampista ed era felicissima di quel cambiamento perché nella nuova posizione riusciva ad esprimere al meglio le sue potenzialità. Un aspetto bizzarro è che nelle nostre prime conversazioni abbiamo scoperto di avere una cosa in comune: nonostante la differenza di età, lei si era avvicinata al calcio grazie a quello che era stato il mio primo allenatore”.

Tanti i ricordi ancora vividi nella mente: dalle gare alle chiacchierate al termine degli allenamenti. “Era una persona con cui si poteva parlare di tanti argomenti, anche personali. In alcuni casi si era aperta con me, una cosa che non tutte fanno”. Ed anche con le compagne era riuscita ad instaurare un rapporto speciale. “Con diverse ragazze erano amiche, anche se lei aveva un carattere riservato. Nello spogliatoio non era una che si faceva sentire molto: se aveva qualcosa da dire lo faceva con calma, senza alzare la voce”.

Il sogno di Vittoria Campo di diventare una calciatrice, tuttavia, si era spento presto. La sua carriera è stata condizionata per anni dagli infortuni. Anche la stagione 2020/21, quella della festa per la promozione in Serie B, per lei non era stata rosea. “Le ginocchia erano il suo punto debole. Già a 16 anni è stata costretta ad operarsi per il crociato, poi le tante distorsioni. L’ultima l’aveva rimediata semplicemente scendendo le scale”. Nonostante ciò, andava avanti. “Era sempre presente agli allenamenti, lavorava a parte ma non abbandonava la squadra. Noi in termini di recupero facevamo il possibile per evitare che andasse incontro a nuovi infortuni, perché era una giocatrice valida e quando stava bene si giocava il posto da titolare con chiunque, ma non è stato sufficiente. La situazione era veramente critica. Tante volte mi sono ritrovata a sostenerla psicologicamente, ma era facile perché era una guerriera. La tenacia era ciò che la caratterizzava”

. Alla fine, però, la ventitreenne aveva deciso di accettare la realtà e appendere gli scarpini al chiodo. “Aveva deciso quest’estate, con rammarico, di mollare perché la condizione fisica non le permetteva più di giocare in una categoria importante come la Serie B”. Una scelta che coach Antonella Licciardi definisce “travagliata”.

In molti adesso si domandano cosa abbia tormentato, negli ultimi tempi, l’anima di Vittoria Campo. “Era una persona che amava la vita in tutti i suoi aspetti. Le voci che si sono diffuse nelle scorse ore non devono far pensare che ci sia stato qualcosa di oscuro nella sua vita”, dice ancora Antonella Licciardi. Un punto focale nella vicenda sembra ad ogni modo essere rappresentato dalla morte del fratello maggiore della ventitreenne, Alessandro, avvenuta soltanto due mesi prima. “Erano legatissimi e tutti sanno quanto stava soffrendo per questa perdita. Dalle sue parole avevo capito che stava vivendo un momento difficile. Aveva anche deciso di prendersi una pausa dall’Università. Dato il tragico evento, però, era comprensibile”.

L’ultimo incontro tra la ragazza e la coach del Palermo femminile risale proprio al giorno del funerale del giovane. “In quelli successivi ci eravamo scambiate dei messaggi, l’ultimo intorno ad inizio ottobre. Ho provato a sollevarla. Avevo promesso che sarei andata a trovarla a casa, ma non ho fatto in tempo”.

Il 1° novembre, infatti, è stata rinvenuta priva di vita nella sua abitazione a San Martino delle Scale. “Nessuno avrebbe mai pensato che potesse mollare. È stato un fulmine a ciel sereno”.

Adesso le tante persone – dalla famiglia agli amici – che in questi giorni, settimane e mesi di estrema sofferenza amici hanno provato a stare vicine a Vittoria Campo inevitabilmente si ritrovano a domandarsi se abbiano fatto tutto il possibile per esserle di aiuto in un momento così difficile. Un interrogativo che, purtroppo, rimarrà senza una risposta. “Se fosse accaduto quando ancora giocava a calcio sono sicura che la squadra sarebbe potuta essere per lei un punto di riferimento”.

Chiara Ferrara

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