Movimenti politici post elezioni europee: la Giunta comunale va verso il rimpasto - QdS

Movimenti politici post elezioni europee: la Giunta comunale va verso il rimpasto

Lina Bruno

Movimenti politici post elezioni europee: la Giunta comunale va verso il rimpasto

sabato 01 Giugno 2019

Possibile un aumento del numero di assessori così come previsto dalla nuova legge regionale. Novità anche in Consiglio comunale, dove si consolida la posizione del sindaco De Luca

MESSINA – Le analisi politiche del post Europee nel capoluogo peloritano raccontano un’altra storia rispetto al dato nazionale. Qui il M5s è ancora il primo partito, ma con delle vulnerabilità e contraddizioni che gli derivano dalla mancanza d’identità e da un’alleanza di Governo non ancora digerita da una parte della base del movimento.

Tiene bene Forza Italia e la Lega non stravince ma si posiziona al terzo posto davanti al Pd. C’è un “fronte del sindaco”, fatto da Forza Italia e Sicilia Futura, che nelle prossime settimane farà sentire il suo peso anche in Consiglio comunale dove Cateno De Luca, che non ha potuto contare su un gruppo di riferimento, potrà avere adesso delle formazioni politiche a sostegno. Il primo cittadino in diverse occasioni ha comunque saputo gestire l’Aula a suo vantaggio.

Intanto sono già in moto le manovre per aprire la strada a un rimpasto in Giunta. Oltre a cambi di assessori che, secondo De Luca, hanno funzionato meno in questi mesi, potrebbe verificarsi un aumento del numero dei componenti dell’Esecutivo, così come consente la recente normativa regionale. Ci sarà quindi una rappresentatività allargata alle forze politiche come Sicilia Futura e Forza Italia, che ha dentro diverse anime in conflitto, quelle stesse forze da cui De Luca sottolineava di volere prendere le distanze, all’inizio della sua sindacatura, perché espressione della vecchia politica, responsabile “degli sfasci amministrativi di cui la città paga le conseguenze”. Ma il patto pre-elettorale con il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè e FI, unico partito a offrire un posto in lista all’assessore Dafne Musolino (secondo quanto dichiarato dallo stesso De Luca alla presentazione della candidatura), ha cambiato le prospettive con riposizionamenti influenzati dal quadro regionale.

Non è uscito fuori ancora nessun nome, se non qualche indiscrezione che indicherebbe Peppe Picciolo, leader di Sicilia Futura, non soltanto assessore ma anche vice sindaco. Altra apertura politica potrebbe essere quella verso la Lega, partito in crescita e con un suo peso specifico nel centrodestra, determinante forse per costruire la candidatura del 2022 alla presidenza della Regione a cui De Luca aspira da tempo.

La candidatura di Dafne Musolino è stato un modo per misurarsi in previsione di questo nuovo impegno e anche se l’assessore, con i circa 8.000 voti presi a Messina (23mila 385 in provincia e 45 mila 472 in tutto il collegio) ha deluso le aspettative, ha comunque contribuito a dare quel 23,74% a Forza Italia che è invece crollata a livello nazionale.

Il rinvio delle elezioni per le ex Province, che ha spaccato però FI, discende da quel patto con Miccichè, secondo quanto dichiarato da De Luca, che ha ringraziato il Parlamento siciliano per aver accolto la proposta formulata da Udc, Fratelli d’Italia, Popolari e autonomisti e Sicilia Futura. “Non aveva senso – ha detto il primo cittadino – celebrare queste elezioni il 30 giugno, non essendo ancora stata risolta la Finanziaria. Ora pensiamo alla situazione economica, destinando alle ex Province siciliane 350 milioni di euro, così da coprire il disavanzo al 31 dicembre 2018 e garantirne la gestione corrente per gli anni 2019/2021.

Se il centrodestra in città esulta per i consensi ricevuti, a sinistra il Pd sente l’esigenza al Comune di una linea unitaria, al momento inesistente, ma anche di un definitivo decollo degli organismi interni al partito. “De Luca – ha affermato Domenico Siracusano, segretario provinciale di Articolo Uno – riprenda la guida della città insieme ai suoi nuovi alleati di centrodestra, Forza Italia e Sicilia Futura. Le forze democratiche e progressiste hanno il compito di costruire un’alternativa che aggredisca nel merito le politiche dell’Amministrazione senza immaginare scorciatoie o facili vie di fuga. È necessario costruire uno schema politico innovativo che sappia coniugare l’unità di un fronte ampio insieme alla discontinuità di programmi e percorsi”.

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