Musumeci ha ragione assicurare le catastrofi - QdS

Musumeci ha ragione assicurare le catastrofi

Carlo Alberto Tregua

Musumeci ha ragione assicurare le catastrofi

mercoledì 19 Giugno 2024

Mettere in bonis i rischi

È ricominciata la stagione degli incendi un poco in tutta Italia, ma soprattutto in Sicilia, per cui la Protezione civile è stata messa in allarme e con essa i Vigili del fuoco. Ovviamente la situazione non è nuova perché ogni anno si ripete puntualmente.

Nella nostra Isola, i cosiddetti Forestali sono diminuiti di numero, ma l’organizzazione dei restanti non è cambiata. In effetti, il Corpo Forestale regionale, la Protezione civile, i Vigili del fuoco e i Forestali stagionali dovrebbero funzionare quasi all’unisono per intervenire con la massima tempestività quando si verificano eventi catastrofici, ormai ordinari, utilizzando i canadair.

Ovviamente ai danni da incendi bisogna sommare quelli da terremoti, alluvioni, eruzioni vulcaniche e altri. Tali conseguenze per persone e cose fanno sorgere spontanea la domanda di chi debba risarcire i danni derivanti. Fino a oggi tutte le calamità sono state caricate sullo Stato, il quale fa fatica – data la situazione drammatica delle sue casse – a trovare le risorse necessarie per potere ricostruire ciò che è stato danneggiato.

Ora, in molti Paesi nel mondo (in quasi tutti i continenti) è invalsa l’abitudine di assicurare i propri beni contro tali eventi catastrofici, con la conseguenza che lo Stato non solo non ha più l’onere di trovare risorse – che non ha – ma sono le stesse compagnie di assicurazione che si riassicurano a livello internazionale.
Ovviamente ci riferiamo non solo ai danni dei beni privati, ma anche a quelli dei beni pubblici, comprese strade, argini dei fiumi, immobili e via enumerando.

In Europa, solo l’Italia non ha l’obbligo di assicurare i beni materiali; dopo di che si aprono le cataratte dei pianti a destra e a manca per ottenere dallo Stato i soldi per ricostruire. Conseguenza: le ricostruzioni durano decenni o, come nel caso della Valle del Belice, in Sicilia, durano oltre cinquant’anni e non sono ancora concluse.
D’altro canto, l’assicurazione contro gli eventi catastrofici costa relativamente poco, nell’ordine di qualche centinaio di euro per gli immobili, e quindi non è un gravame insopportabile per ciascuna famiglia.

Il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, ha più volte lanciato l’invito ai/alle cittadini/e di assicurarsi per gli eventi prima indicati, ma non ha esteso tale invito a tutte le Pubbliche amministrazioni, che dovrebbero avere lo stesso dovere.
Tuttavia, quanto ha chiesto il ministro è ragionevole ed è perfettamente in linea con quello che noi scriviamo da qualche decennio e che abbiamo riportato poco prima.

A questo punto, il ministro Musumeci potrebbe preparare un Disegno di legge da proporre al Consiglio dei Ministri, avente per oggetto l’assicurazione obbligatoria per tutti i beni, pubblici e privati, contro gli eventi catastrofici. Dopo di che, dovrebbe andare su giornali, radio, televisioni e intervenire nei media sociali per spiegare ancora un volta come il rapporto costi-benefici è molto favorevole all’iniziativa.
Naturalmente dovrebbe fare un accordo con l’Ania (Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici) affinché, in caso di assicurazione obbligatoria, i premi siano ridotti all’osso, come nel caso dell’Rc auto.

La questione che vi proponiamo oggi si ripete puntualmente ogni volta che c’è una catastrofe, ma mai era venuta da un ministro del Governo l’ipotesi di procedere all’assicurazione obbligatoria contro tali eventi.
Ora, questa proposta c’è; ci auguriamo che il ministro Musumeci proceda, anche speditamente, per farsi approvare dal Consiglio dei ministri il Disegno di legge e ottenerne l’approvazione definitiva dal Parlamento.

Ci rendiamo conto che vi sono partiti scriteriati, che non hanno a cuore l’interesse dei/delle cittadini/e, che si opporranno a questa iniziativa, non perché non sia buona, ma perché la propone questo Governo formato da conservatori.
Invece, la sana politica dovrebbe superare le avversità partitiche e tenere come stella polare l’interesse generale.
Purtroppo non è così nel nostro Paese.

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