Da Noto a Pachino la cultura viaggerà sui binari - QdS

Da Noto a Pachino la cultura viaggerà sui binari

Luigi Solarino

Da Noto a Pachino la cultura viaggerà sui binari

martedì 07 Novembre 2023

Nel Pnrr oltre 40 milioni di euro per ripristinare la “Ferrovia del vino”, ovvero la tratta usata in passato per il trasporto merci. I lavori vanno ultimati entro il 2026: avviati i primi interventi propedeutici

SIRACUSA – La tratta ferroviaria Noto–Pachino a breve diventerà un itinerario turistico-culturale consentendo di poter raggiungere Marzamemi, San Lorenzo, Vendicari, Pachino e Noto in treno. Il governo nazionale, difatti, ha deciso la ripartizione delle risorse per l’attuazione degli interventi del piano di Investimenti strategici su siti del patrimonio culturale, edifici e aree naturali, nell’ambito del piano nazionale per gli investimenti complementari al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

La tratta Noto-Pachino tra le ferrovie turistiche

La tratta ferroviaria Noto-Pachino è stata inserita tra le tratte della legge 128/2017 che prevede l’istituzione di ferrovie turistiche mediante il reimpiego di linee in disuso o in corso di dismissione situate in aree di particolare pregio naturalistico. Il ripristino della tratta ferroviaria, lunga 27 km, è stato promosso dalla fondazione FS e finanziato con il fondo complementare del ministero della Cultura.

La somma stanziata ammonta complessivamente a 40 milioni di euro. La ferrovia Noto – Pachino, conosciuta anche come la “Ferrovia del vino”, fu completata il 21 aprile del 1935. Utilizzata prevalentemente per il trasporto merci, nel secondo dopoguerra fu inserita negli elenchi delle linee secondarie a scarso traffico e successivamente sospesa con decreto ministeriale il 1° gennaio del 1986.

La bellezza e l’importanza turistica dei luoghi attraversati non sono stati sufficienti a salvare la tratta dalla definitiva dismissione, avvenuta alla fine del 2002. Il tracciato parte da Noto, capitale del Barocco, puntando verso il mare all’altezza delle stazioni di Noto Marina e Noto Bagni. Allontanandosi dalla costa, la linea entra nell’area archeologica dell’antica città greca di Eloro e della Villa romana del Tellaro, per poi raggiungere la Riserva naturale e Oasi faunistica di Vendicari, nel territorio di Marzamemi.

La ferrovia prosegue costeggiando la grotta di Calafarina, sito archeologico di notevole importanza per i numerosi rinvenimenti di varie epoche, in particolar modo della prima età del bronzo. Pachino è la tappa conclusiva: la stazione è la più meridionale d’Italia e d’Europa, per quanto riguarda le linee a scartamento ordinario. Attualmente, proseguono le attività propedeutiche alla riattivazione della linea ferroviaria.

In particolare, dopo il rinnovo dell’armamento relativo al primo chilometro, negli ultimi mesi sono state avviate le attività di indagini, verifiche e progettazione delle opere d’arte sull’intera linea, indispensabili per proseguire con i lavori. Nei giorni scorsi sono stati predisposti tutti gli atti per la prosecuzione del ripristino della sede, che prevedono la demolizione del binario esistente, e la esecuzione dei lavori di bonifica e successiva ricostruzione del corpo stradale ferroviario tra le progressive chilometriche 1+500 e 6+700 e tra le progressive 19+526 e 26+700.

I lavori avranno inizio nei prossimi mesi

I lavori avranno inizio nei prossimi mesi e si protrarranno per tutto il 2024. Il 30 ottobre, si è tenuto un incontro con il Comune di Noto per definire l’avvio delle opere riguardanti l’adeguamento della sede stradale e ferroviaria e la realizzazione della nuova Via Istrice, al fine di ripristinare la continuità del tracciato ferroviario. Entro il 2026 l’intera relazione Noto – Pachino tornerà operativa e restituita all’esercizio dei treni storici e turistici.

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