Oculisti, ecco le linee guida per la ripartenza - QdS

Oculisti, ecco le linee guida per la ripartenza

redazione

Oculisti, ecco le linee guida per la ripartenza

venerdì 29 Maggio 2020

La Società oftalmologica italiana ha stilato il vademecum da seguire per poter svolgere le visite in sicurezza

ROMA – La Soi, Società oftalmologica italiana, ha diffuso “le linee guida e le indicazioni per poter attivare l’attività ordinaria in oculistica nonostante le difficoltà insormontabili poste dal distanziamento e dalla conseguente dilatazione dei tempi necessari a effettuare i 15 milioni all’anno di visite oculistiche”.

La società terrà il suo primo Congresso virtuale da oggi al 31 maggio 2020 e tra gli altri, un simposio è dedicato alla riorganizzazione dell’attività assistenziale oculistica dopo lo tsunami pandemia per “ottenere la divisione sicura tra pazienti potenzialmente contagiosi e pazienti sani”, spiega Matteo Piovella, presidente della Soi.

“È necessaria una riorganizzazione dell’attività assistenziale oculistica”, sottolinea Piovella, ricordando che in questi pochi mesi non è stato possibile eseguire 3 milioni e mezzo di visite oculistiche e 250 mila interventi chirurgici”.

Ora, nella Fase 2, “è necessario riprendere la normale programmazione ed è necessario rasserenare tutti circa il proprio stato di salute e in modo specifico individuare le persone potenzialmente contagiose per poterle proteggere e impedire che la malattia torni a diffondersi”.

“La prima raccomandazione – spiega Piovella – è quella di essere in grado di individuare pazienti potenzialmente contagiosi in modo da informarli dell’impossibilità d’accesso allo studio medico o all’ambulatorio chirurgico. Indispensabile attivare specifiche domande di selezione per telefono prima dell’acceso diretto. Al paziente viene illustrata un’informativa sui dispositivi di protezione individuali necessari per l’accesso allo studio, mascherina compresa. Viene condivisa la necessità, una volta raggiunto il centro, per la sottoscrizione di un’autocertificazione di conformità a quanto dichiarato nel questionario”.

Inoltre “viene controllato il rispetto delle norme di distanziamento, la riduzione e la corretta programmazione delle visite e degli interventi chirurgici e vengono date informazioni circa l’applicazione delle sanificazione dell’ambiente e delle apparecchiature tra un paziente ed il successivo. In tutte le fasi della visita dove la distanza tra paziente e operatore risulta inferiore a 1 metro si prevede che il paziente rimanga in silenzio per contenere l’espulsione di droplets ovvero le goccioline di saliva”.

Fondamentale “è la condivisione di informazioni dedicate che specifichino che la struttura è dedicata all’osservazione e al trattamento di pazienti non potenzialmente contagiosi”, la Soi infatti sottolinea che “la probabilità di poter essere contagiati in occasione dell’accesso allo studio medico o all’ambulatorio chirurgico oculistico risulta non essere significativa”. Quindi “l’informazione fondamentale da trasmettere è che tutto si svolge in perfetta sicurezza”, sottolinea il presidente Soi.

E per il futuro gli standard di sicurezza si annunciano ancora più elevati: la Soi ha chiesto al ministro della Salute Roberto Speranza la possibilità d’accesso all’esecuzione dei tamponi a tutti i pazienti oculistici che si rivolgono a studi medici e ambulatori, anche privati.

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