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Oikos, rigettato ricorso contro riapertura. “Regione non sa capacità residua? Bastano dati della società”

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Oikos, rigettato ricorso contro riapertura. “Regione non sa capacità residua? Bastano dati della società”

Simone Olivelli  |
venerdì 19 Gennaio 2024

La discarica a ridosso dei Comuni di Misterbianco e Motta Sant'Anastasia (CT) fa discutere ancora: ecco gli ultimi risvolti sulla vicenda.

Il fatto che la Regione Siciliana non abbia contezza di quanto spazio libero ci sia all’interno della discarica di Oikos non pregiudica la possibilità di continuare ad abbancare rifiuti, finché non verrà esaminato il ricorso contro la sentenza che ha dichiarato nulle le autorizzazioni della società. È questa la posizione del Cga che di recente ha dichiarato inammissibile un ricorso del Comune di Misterbianco contro l’ordinanza con cui i giudici amministrativi, a ottobre, avevano congelato gli effetti della sentenza che, la scorsa primavera, aveva portato alla chiusura del sito denominato Valanghe d’Inverno.

L’ente locale guidato dal sindaco Marco Corsaro contestava le modalità con cui la misura cautelare era stata disposta, in quanto il dato sulla capacità residua della discarica era frutto soltanto di una comunicazione dell’impresa della famiglia Proto.

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Caso Oikos, la nota della Regione

Il ricorso del Comune di Misterbianco si inserisce all’interno della vicenda riguardante la richiesta di revocazione della sentenza con cui il Cga ha invalidato il rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale rilasciata dalla Regione Siciliana nel 2019. Una decisione auspicata oltre che dai Comuni di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia – i due centri più a ridosso della discarica – anche dai comitati che da anni si battono contro il deposito dei rifiuti, e che era stata figlia dell’accertamento di alcune criticità: dal mancato rispetto della distanza minima dai centri abitati allo sconfinamento delle attività in una porzione di terreno che non sarebbe mai stata compresa tra quelle autorizzate per la prima volta a fine anni Duemila.

Per Oikos, però, tutto sarebbe stato viziato da evidenti errori di valutazione ed è per questo che in autunno la società ha chiesto – così come previsto dalla normativa nel caso dei cosiddetti “abbagli dei sensi” – di rimettere in discussione la sentenza che fino a quel momento sembrava definitiva. Nell’attesa, inoltre, l’impresa ha ottenuto dal Cga la possibilità di riavviare le attività per il rischio di subire “un pregiudizio grave e irreparabile” nel caso in cui il verdetto dovesse essere ribaltato. Il temporaneo via libera è stato concesso a patto di stipulare una fidejussione del valore di un milione e fino alla saturazione degli spazi attualmente a disposizione. Spazi che l’impresa, a ottobre, aveva quantificato in 240mila tonnellate.

Ed è proprio sull’origine di questo dato che il Comune di Misterbianco si è appellato, sostenendo che non esistano elementi per stabilirne la veridicità. L’ente locale ha fatto riferimento a una nota con cui, l’11 ottobre, la Regione di non essere in condizione di rilasciare “alcuna certificazione di volumetrie residue” poiché le informazioni a riguardo possedute dagli uffici palermitani di viale Campania “si basano esclusivamente sulle comunicazioni che periodicamente inviano i gestori degli impianti di discarica”.

La posizione del Cga

Per il Consiglio di giustizia amministrativa, tuttavia, tale dichiarazione “attesta, piuttosto che sconfessare, la valenza ordinaria che in materia assumono i dati in possesso del gestore, e, ulteriormente, non refluisce nell’impossibilità dell’amministrazione regionale di determinare le stesse volumetrie nell’ambito di un’attività di controllo”. Al contempo i giudici si sono opposti alla considerazione fatta dal Comune, secondo cui, alla luce anche dei cronici problemi di spazio per lo smaltimento dei rifiuti che da oltre un anno comportano il trasferimento all’estero degli stessi, “la posizione della Regione Siciliana è formalmente di co-interesse con Oikos”. Per i giudici l’assunto non regge: “Il fascicolo di causa attesta la veste formale e sostanziale di parte resistente assunta dalla Regione nel giudizio di revocazione proposto da Oikos”, si legge nell’ordinanza.

Via libera fino a maggio

Questione di spazi a parte, da un punto di vista temporale Oikos potrà dunque continuare a depositare rifiuti fino a metà primavera. La prima sezione del Consiglio di giustizia amministrativa ha fissato per il 15 maggio la data dell’udienza per la discussione del ricorso per la revocazione della sentenza.

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