Omicidio a Mascalucia, il diciottesimo finito in tragedia

Omicidio a Mascalucia, il diciottesimo finito in tragedia: la lite e la coltellata fatale

marikacontarino

Omicidio a Mascalucia, il diciottesimo finito in tragedia: la lite e la coltellata fatale

Redazione  |
lunedì 26 Febbraio 2024

L'uomo è stato colpito dal suocero con un coltello da sub con lama di 27 centimetri.

Un omicidio si è verificato sabato sera a Mascalucia, nell’ambito di una festa di 18 anni che si è tramutata in tragedia.

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Vincenzo Rizzotto, 42 anni, padre della festeggiata, è stato ferito mortalmente all’addome al culmine di una lite con il suocero scoppiata in un’abitazione di via Picasso, a Mascalucia. Durante i festeggiamenti è iniziato il diverbio tra Rizzotto e il suocero, Giovanni Nicolosi, 60 anni: sembrava una banale lite tra i due, quando c’è stata una colluttazione e poi la coltellata fatale.

La dinamica dell’omicidio a Mascalucia

Tutto sarebbe iniziato quando il suocero avrebbe visto litigare la vittima con la figlia e la nipote nel cortiletto della villa: si sarebbe armato di un coltello da sub con lama di 27 centimetri e sarebbe intervenuto nella discussione, degenerata nell’omicidio a Mascalucia.

Immediato l’intervento da parte dei carabinieri della Compagnia di Gravina di Catania che, giunti sul posto, hanno subito avviato le indagini volte a ricostruire la vicenda. Il 60enne è stato trovato in bagno, apparentemente in stato confusionale. Hanno inoltre ripercorso i momenti di quell’acceso diverbio e i pregressi rapporti tra omicida e vittima, risultati piuttosto tesi.

Il trasporto in ospedale e il tragico esito

Vincenzo Rizzotto è morto durante il trasporto in ambulanza al pronto soccorso del Policlinico di Catania. Nel contempo, i carabinieri della locale tenenza e della compagnia di Gravina di Catania hanno fermato il sessantenne e lo hanno portato in caserma. Le indagini, coordinate dalla Procura di Catania, sono in corso per accertare l’esatta dinamica dell’omicidio.

Il parente dopo un lungo interrogatorio è stato fermato con un decreto emesso dalla procura di Catania.

L’arma del delitto

Sequestrata l’arma del delitto, recuperato nel lavabo della cucina, ancora sporca di sangue, per sottoporla agli opportuni accertamenti di laboratorio, volte a comparare le tracce ematiche rinvenute sulla lama ed il sangue della vittima.

Al lavoro anche i militari della sezione Investigazione Scientifica del comando provinciale dell’Arma che hanno eseguito i rilevi nella scena del crimine: un cortiletto della villetta. Sarà la consulenza del medico legale che effettuerà l’autopsia a dare maggiori chiarimenti sulla dinamica del ferimento.

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