Operazione "Asmundo", i nomi degli arrestati

NOMI | Estorsioni e scambi elettorali, i nomi degli arrestati dell’operazione Asmundo

Marco Cavallaro

NOMI | Estorsioni e scambi elettorali, i nomi degli arrestati dell’operazione Asmundo

Redazione  |
sabato 02 Marzo 2024

L'ex sindaco e assessore regionale Giuseppe Sorbello è solo uno dei 12 indagati arrestati nell'ambito dell'inchiesta nel siracusano

Presunti casi di scambio elettorale politico-mafioso, estorsioni e molto altro al centro dell’inchiesta coordinata dai magistrati della terza area della Procura di Catania denominata operazione “Asmundo” e che mette nel mirino le attività del Clan Nardo, ritenuto una costola della famiglia catanese Santapaola Ercolano.

Tra gli arresti delle scorse ore, spicca la figura dell’ex sindaco di Melilli (in provincia di Siracusa) Giuseppe Sorbello. All’ex assessore regionale, l’accusa di aver “accettato la promessa di ottenere voti in cambio di denaro e dell’impegno a operarsi per agevolare la scarcerazione del figlio di un affiliato“ ai tempi delle elezioni amministrative del 2022 a Melilli.

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Operazione Asmundo, i nomi degli arrestati

L’ex sindaco e assessore regionale Giuseppe Sorbello è solo uno dei 12 indagati arrestati nell’ambito dell’operazione “Asmundo” a Siracusa. Il blitz, che mira le azioni del clan Nardo, ha portato all’arresto dei seguenti nomi:

Salvatore Rasizzi, 37 anni, di Priolo Gargallo; Salvatore Arrabito, 34 anni, di Augusta; Nunzio Giuseppe Montagno Bozzone, 58 anni, di Melilli; Vincenzo Formica, 42 anni, di Melilli; Alfio Alberto Ira, 57 anni, di Carlentini; Andrea Mendola, 39 anni, di Melilli; Antonino Puglia, 58 anni, di Agira; Arturo Tomasello, 42 anni, di Lentini; Antonino Montagno Bozzone, 34 anni, di Melilli; Antonello Costanzo Zammataro, 50 anni, di Melilli. Oltre al già citato Giuseppe Sorbello, ai domiciliari anche il 39enne Giuseppe Puglia di Melilli.

Operazione Asmundo: estorsioni, droga e politica

Non c’erano solo estorsioni e scambi elettorali (come quello di cui è accusato Sorbello) al centro delle attività del clan Nardo finite nel mirino degli inquirenti. I carabinieri, infatti, hanno sequestrato armi, due fucili e una pistola, oltre a circa 11 chili tra marijuana e cocaina. Segno che, oltre che nel settore delle estorsioni, la mafia era probabilmente attiva anche nello smercio di droga.

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